Dopo aver fondato A.Rea. 21 insieme a NO1 e
LH3CT, Shrapnel ha svolto il lavoro di mantenimento
del sito fino alla chiusura dello stesso e ne ha poi
curato la riapertura. Ha scritto su Super Console, Mega
Console, Videogiochi e PSM, ha gestito per due anni e
mezzo un negozio di videogiochi e ha lavorato come
game designer e sceneggiatore su uno sparatutto per PC
intitolato Steel Saviour. Ha inoltre scritto per un paio
di riviste cartacee dedicate agli utenti iOS e macOS.
ASCII MSX
Rise Out From Dungeons
ASCII | Hibiki Godai | Kohei Ikeda
27 11 2005
Rise Out From Dungeons è un gioco semplicissimo, quasi banale. Ci si trova nei panni di un minuscolo omino catapultato in una serie di tetre catacombe, dalle quali l'omino in questione vuole ovviamente fuggire. Per riuscire nel suo intento, lo sfortunato grumo di pixel antropomorfo dovrà risalire dal livello più basso delle grotte in cui si trova sino a raggiungere la superficie, arrampicandosi lungo decine di scale a pioli, stando attento a non cadere negli specchi d'acqua (i personaggi dei videogiochi, per qualche strano motivo, raramente sono in grado di nuotare) e raccogliendo le casse che celano, talvolta, le chiavi necessarie per aprire le porte che bloccano il passaggio al livello superiore. Un impianto di gioco elementare, insomma, e per di più condito da una realizzazione audiovisiva estremamente semplice e spartana. Ma le apparenze, si sa, ingannano.
Subito dopo aver avviato una partita, infatti, si nota l'inquietante presenza di un altro omino (di colore rosso, in contrapposizione al bianco candido dell'eroe), intento a girovagare nervosamente in cima al livello. Beh, quell'omino è il demonio. O perlomeno ne è una convincente rappresentazione terrena. Il bastardo, infatti, non ha altro scopo nella vita se non quello di eliminare il pixelloso alter-ego dell'utente, che inseguirà incessantemente fino a quando questi non riuscirà a salire al livello superiore delle catacombe o (nel caso peggiore) finché non perirà tentando di sfuggire al suo scarlatto carnefice.
Carnefice che, ovviamente, si ripresenta puntuale come la morte (della quale è del resto un emissario) all'inizio di ogni livello, e non solo: in caso di dipartita, infatti, il maledetto ricompare in un attimo in cima allo scenario, pronto a riprendere la sua opera distruttiva. Il che, a ogni modo, lascia intuire la possibilità di eliminare, almeno temporaneamente, l'inseguitore. Ma come? Semplice: togliendogli letteralmente la terra da sotto i piedi, ovvero sparando ai blocchi che compongono le catacombe fino a farli sparire e facendo così precipitare l'assassino vermiglio in acqua, o anche soltanto un po' più in basso rispetto al fuggitivo bianco. Manovrando il quale si sprofonda ben presto in uno stato di ansia e di apprensione, magistralmente indotto tanto dalla ferocia dell'avversario (che non manca di prodursi in qualche sgradita sorpresa man mano che si avanza nel gioco) quanto dall'ottimo layout dei livelli, contorti al punto da risultare geniali. Rise Out From Dungeons, inoltre, può essere giocato da un massimo di 4 utenti, consente di scegliere tra 3 diversi livelli di velocità e rappresenta anche il debutto sull'MSX di Hibiki Godai (pseudonimo di Kohei Ikeda), successivamente autore - insieme a Satoshi Uesaka - del popolarissimo Thexder.
[Shrapnel]