Sony PlayStation
Namco Tennis Smash Court
Namco
15 02 2022
Fino all'ultimo momento il sottoscritto è stato un felice utente di Mega Drive e Super NES e, quando il cambio generazionale si è reso indispensabile, l'ultimo gioco a lasciare la mia collezione è stato Super Tennis (il mio preferito o perlomeno il più giocato insieme a Super Mario Kart). Il problema è che dopo il passaggio alle nuove console Sony e Sega nessuna altra simulazione era riuscita a eguagliare, ai miei occhi, il leggendario tennis targato Tonkin House. Le cose sono finalmente cambiate con Namco Tennis Smash Court (PlayStation, 1996), primo a rinnovare i fasti di Super Tennis riprendendone meccanica e stile di gioco. E scusate se è poco...
Tanto per cominciare con virtù piuttosto rare ai suoi tempi, il gioco Namco non vi fa perdere tempo con filmati spettacolari o inutili schermate di introduzione, anche se questo non gli impedisce di essere presentato in modo funzionale e originale. Per quanto riguarda le scelte iniziali abbiamo quindi solo tre possibilità, ovvero l'accesso alle opzioni (poche, ma alla fine c'è tutto quello che serve), quella di disputare un match di esibizione e l'opportunità di partecipare a un torneo atipico di cui parleremo più avanti. È poi disponibile una buona schiera di giocatori (ventiquattro, di pura fantasia), ognuno con caratteristiche discretamente differenziate. I campi di gioco sono invece dieci, con cinque ambientazioni verosimili (tra cui Inghilterra, USA e Francia su erba, cemento e terra battuta) e cinque improbabili, ovvero la spiaggia di Tahiti, l'interno di un castello, un prato, una terrazza sul Mar Egeo e il cortile di un tempio in Thailandia.
Ogni campo è realizzato con una cura maniacale per i dettagli e con una certa originalità, tipiche delle produzioni Namco. Praticamente ogni elemento dei fondali, infatti, può interagire con la pallina: abbiamo così un gong che suona se viene colpito, un pescatore che perde il pesce appena pescato in seguito a una 'pallettata' in testa e altri eventi del genere. Non si possono poi dimenticare gli sprite dei giocatori, in stile cartoon, renderizzati e animati alla perfezione. Ultimo aspetto accessorio è quello del sonoro, realizzato con effetti adeguati all'atmosfera 'anime' e con temi musicali, anche loro tipicamente giapponesi, brevi ma orecchiabili. In ogni caso il gioco si lascia ascoltare senza troppi fastidi, dato che la parte audio si integra bene con quello che accade sullo schermo.
Passiamo all'aspetto migliore di Namco Tennis Smash Court, ovvero il meccanismo di gioco. Il merito della sua qualità va principalmente al sistema di controllo, preciso, rapido e in grado di offrire una buona varietà di colpi, anche spettacolari, fin dalla prima partita. Non parliamo poi di quanto può succedere nei match multiplayer (ovviamente fino a quattro giocatori coinvolti) in grado di procurare dosi massicce di risate e competizione - mix indispensabile per qualcosa che aspiri a essere un buon 'party starter'. Se poi non avete nessuno con cui giocare (cosa difficile, visto che l'accessibilità di questo titolo attira un po' tutti, ragazze comprese) non c'è problema, dato che gli avversari controllati dalla CPU si rivelano competitivi e in grado di reagire entro certi limiti al vostro tipo di gioco. Il loro livello di abilità va come al solito dall'inetto al campione, ma oltre a questo il loro comportamento può variare da un match all'altro, in modo ulteriormente realistico. Un ultimo cenno per gli arbitri che, come in Super Tennis, possono sbagliare e non accorgersi di palle finite fuori dal campo o di battute indirizzate nella zona sbagliata.
Il vero punto forte è la già citata modalità Club. Selezionando questa opzione verrete messi di fronte ai giocatori controllati dalla CPU che vi affronteranno in quattro differenti tornei. La cosa particolare è che in ogni gara viene messo in palio un oggetto che potrà poi servire per assemblare e abbellire un vostro campo personale, con decine di combinazioni tra i vari oggetti conquistati: si può realizzare, per esempio, un campo scalcinato, con la rete bucata e nessun ornamento, oppure un campo con motivi orientaleggianti, oppure ancora uno ispirato ai personaggi Namco. In poche parole si tratta di un'opzione che risolve in parte il problema latente della longevità del gioco, permettendo tra l'altro di scambiare i campi salvati sulle memory card PlayStation con i propri amici. C'è anche la possibilità di scommettere con altri gli oggetti vinti nel corso delle gare contro la CPU, aggiungendo così ulteriore mordente alle sfide tra giocatori umani.
Namco Tennis Smash Court, arrivando in pratica dal nulla, si è insomma rivelato ai suoi tempi una vera sorpresa, riuscendo tra l'altro a dare origine a un sequel molto più diffuso dalle nostre parti, dedicato alla tennista Anna Kournikova (uscito nel 1998). A rivederlo oggi, con la sua grafica sopra le righe e fuori dal tempo, Namco Tennis Smash Court dà comunque ancora l'impressione di essere un gioco migliore di quanto possa apparire, proprio come era successo con Super Tennis. Quelli che vanno in cerca di simulazioni più rigorose potrebbero quindi (tanto più ora) non prenderlo in nessuna considerazione a causa della sua leggerezza e della sua impostazione grafica semplice e di sicuro poco realistica (chiaramente in stile 'anime', una roba da ragazzini...). Significherebbe però fare torto a uno dei giochi di tennis più divertenti di sempre. E poi trovarsi su un campo riempito di sabbia, indirizzando pallate contro la fronte dell'avversario (o verso i suoi gioielli di famiglia), è una cosa entusiasmante proprio nella sua leggera follia.
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