Sony PlayStation
FIFA 99
Electronic Arts
25 11 2021
Dopo cinque anni e non so quante versioni lanciate con cadenza annuale (per Game Boy, Game Gear, Mega Drive, Super NES, Saturn, PlayStation, Nintendo 64, PC e chissà cos'altro), a fine 1998/inizio 1999 arrivò finalmente una fumata bianca: FIFA Soccer, nel suo lento incedere verso una dignità ludica, aveva raggiunto qualche risultato. E pensare che gli acquirenti della primissima versione (Mega Drive, dicembre 1993) erano già convinti di avere tra le mani un capolavoro, tanto era stato pressante il battage pubblicitario. Niente di più falso e niente di più lontano da un capolavoro, in realtà. FIFA Soccer ha infatti sin dall'inizio vissuto sulla sottile contraddizione di essere un'ottima simulazione di telecronaca e una pessima simulazione di futebol, tant'è vero che la reazione abitualmente riscontrata ai tempi era quella di un alto gradimento da parte degli spettatori, non direttamente coinvolti ("Sembra vero!" era il commento più frequente), a fronte di quella di dis-tinto dis-gusto dei poveracci a cui toccava mettere le mani in quel pasticciaccio di gameplay. FIFA 99 non era nemmeno lui un capolavoro, ma perlomeno riusciva a essere giocabile e questo, se si considerano i disastrati predecessori (a cui il termine gioco andava molto largo), era davvero un passo in avanti.
Finalmente si era intervenuti su alcune anomalie congenite, che da tempo non chiedevano altro che essere affrontate. Sparita l'insopportabile ingerenza dell'intelligenza artificiale (in difesa era inutile contrastare i giocatori avversari dato che la CPU faceva tutto da sola), sparita l'impossibilità di passare o tirare prima della fine di ogni animazione, innestato un minimo di realismo, con i compagni di squadra che si muovono secondo schemi logici quando sono senza palla (il che rende fattibili i passaggi in profondità e più fluida la dinamica degli attacchi), tutto sembrava più plausibile e gradevole. La buona velocità di gioco (modificabile) riusciva poi a compensare (quasi) i buchi del frame rate e delle animazioni, soprattutto se si utilizzava il controller analogico - cosa che rendeva più morbidi gli spostamenti improvvisi. C'è da dire, invece, che nulla giustificava i pessimi movimenti dei portieri, forse peggiorati rispetto al passato.
Molti punti fermi di FIFA Soccer restarono comunque invariati, nel bene e nel male. Se da un lato la sua completezza continuava ad avere pochi rivali (la licenza ufficiale garantiva la presenza di tutti i giocatori delle numerosissime squadre, con nomi veri e caratteristiche verosimili, come pure quella di un gran numero di competizioni e delle riproduzioni di diciannove stadi, mentre la massiccia sezione dedicata alle opzioni permetteva i trasferimenti dei calciatori e la variazione dei già numerosi schemi), dall'altro qualche lacuna del gameplay appariva incolmabile. Così, per esempio, alla varietà dei movimenti dei giocatori corrispondeva una sciocca schematicità quando si trattava di concludere a rete con precisione, con la palla che finiva spesso per seguire traiettorie predeterminate.
Altre carenze gravi ora ancor più evidenti (il piazzamento dei portieri, in particolare quando si tratta di coprire il primo palo, è spesso imbarazzante) e meno gravi ma fastidiose (una certa macchinosità nel controllo delle mosse speciali) non permettono un coinvolgimento totale e impediscono a FIFA 99 di arrivare al livello dei classici del genere. Tornando sul fronte delle ciambelle con tanto di buco segnaliamo invece un buon sonoro, come musiche, effetti e telecronaca (gli indimenticati Caputi e Bulgarelli tendono a essere folcloristici, ma il loro commento si basa su un buon numero di frasi e ha il buon gusto di essere puntuale e non fuori tempo, come allora spesso succedeva). Da mettere in conto anche una modalità per più giocatori sicuramente più godibile rispetto a quella per giocatore singolo e il tradizionale assortimento di visuali, statistiche e condizioni meteo. Una buona simulazione, insomma, anche se il passare del tempo ha lasciato segni profondi, soprattutto dal punto di vista visivo. D'altro canto per capire che si parla di un'altra era geologica basta dire che sulla sua copertina spiccava quella faccia da bomber di Bobo Vieri.
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