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NO1 Imbarcato in tenera età su un cargo battente bandiera liberiana, NO1 ha sviluppato grazie ai suoi viaggi in giro per il mondo, e ai conseguenti contatti con numerose popolazioni indigene legate alle tradizioni, una smodata passione per l'antico. Passione che oggi riversa nel retrogaming, in particolare se targato Sega...

Sega Saturn
Die Hard Arcade
Fox Interactive | Sega | Makoto Uchida | Hiroshi Ando | Teruhito Abe | Masanobu Yamamoto
29 03 2021

Streets of Rage per le nuove generazioni. Così si può riassumere l'essenza pura e semplice di questo gioco, nato come unico titolo di successo per la scheda da bar ST-V (direttamente derivata dal Saturn) e accolto con favore in questa versione casalinga per il 32 bit Sega (1997, sulla scia dei film con Bruce Willis, con cui non ha però niente da spartire se non il titolo). La stretta parentela tra il Saturn e la macchina da bar ha infatti consentito una conversione in grado di mantenere intatto tutto il divertimento dell'originale, riproponendone fedelmente tecnica e gameplay. Aspetti che in Die Hard Arcade si amalgamano alla perfezione per fornire un'esperienza di gioco certamente non profonda, ma altrettanto certamente esplosiva (tanto per celebrare il Dynamite Deka della versione primigenia).

Cominciamo dal lato tecnico, che in questo gioco fornisce l'ennesima dimostrazione della maestria dei team AM R&D di Sega of Japan (e in questo caso specifico del team AM1). Tutto il gioco, a partire dall'introduzione, passando per le scene di intermezzo e poi per le fasi di azione vera e propria, è realizzato con lo stesso motore grafico; un aspetto decisamente importante, dato che l'integrazione tra le varie sezioni diviene così assoluta e si evita la spiacevole sensazione di 'stacco' che accompagna i filmati digitalizzati, normalmente utilizzati come intermezzo inattivo tra una scena e l'altra. Del resto questa scelta appare ancora più plausibile dopo aver visto in azione l'engine poligonale che muove il gioco, per quanto vecchio possa ormai essere. La grafica è tipicamente Saturn, talvolta grezza ma così sgargiante da diventare bella nella sua unicità, il livello di dettaglio è elevato, le texture sono compatte e varie e le animazioni, eccellenti, riescono a dare vita a movimenti fluidi e realistici. E sono proprio questi movimenti a costituire uno dei maggiori punti di forza del gioco.

Die Hard Arcade eredita infatti il gameplay direttamente dalla serie Streets of Rage e da questa prende in prestito una serie di mosse e prese (ovvero i movimenti di cui si parlava) a dir poco spettacolari. L'intuitivo e preciso sistema di controllo vi permetterà di malmenare i malcapitati avversari nei modi più svariati, partendo dai classici calci e pugni (utilizzabili tra l'altro per dare vita a rudimentali ma efficaci 'combo') per finire poi (una volta acquisita la padronanza del personaggio principale) con proiezioni di spalla e anca, prese al collo, testate, suplex rovesciati, prese rotanti per le gambe e altro ancora. Aggiungiamo poi la possibilità di usare un nutrito quantitativo di armi (tra cui pistole, lanciarazzi, bombolette spray combinate con un accendino e le classiche armi della serie Streets of Rage, come il pepe, le bottiglie e i bastoni) e avrete una mezza idea della varietà di attacchi possibili. Ho detto mezza idea perché ancora non ho parlato dell'aspetto più divertente delle tattiche di offesa, costituito dal fatto che praticamente tutti gli elementi degli scenari possono essere distrutti, raccolti e utilizzati per contundere gli avversari (l'esempio più spassoso è quello in cui vi troverete a menare un robot con la sua stessa gamba).

Non vanno poi dimenticate le divertenti sezioni di intermezzo (giocabili) in cui spesso dovrete colpire al volo i tarpani che ostacolano la vostra corsa (e se li mancate dovrete vedervela con loro secondo lo schema dei livelli normali). Altre volte vi troverete impegnati a schivare spari o a saltare da una scala all'altra evitando di essere travolti da un ascensore in movimento. Tutte situazioni decisamente originali, che risultano ancora più gradite in un beat'em up che, 3D a parte, è in fin dei conti abbastanza classico come schema. Non che quest'ultimo aspetto costituisca un demerito, comunque, visto e considerato che il qui presente Die Hard Arcade riesce ad arricchire una struttura così collaudata con sprazzi di comicità, un'ottima modalità per due giocatori in contemporanea, un sonoro adeguato (ed è già una buona cosa, visto che nei coin-op la parte audio è solitamente l'ultima ruota del carro) e un bizzarro metodo per ottenere crediti aggiuntivi. Questi ultimi vengono infatti collezionati giocando a Deep Scan, antichissimo esponente dei giochi navali con bombardamento di unità sommergibili, che viene fedelmente riproposto su questo CD.

"E allora? Dov'è la fregatura?". Immagino che molti di voi si staranno ponendo questa domanda, per cui tagliamo corto e mettiamo senza indugi le carte in tavola. La verità è che Die Hard Arcade si presenta come una fedelissima conversione del coin-op omonimo e da questo, quindi, eredita anche un unico grande difetto: è corto. Troppo corto. Molti giocatori (me compreso) lo rigiocheranno volentieri anche dopo averlo completato, magari soltanto per il gusto di superarsi, ma anche così non riesco davvero a pensare che possa durare più di tanto. A un prezzo più basso, ai tempi, sarebbe stato un titolo imperdibile. Ai giorni nostri può costituire una rara (e ancora costosa) dimostrazione che il Saturn le palle (e i poligoni) ce l'aveva, eccome. Bastava solo essere in grado di fargliele tirare fuori...

[NO1]


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