Dopo aver fondato A.Rea. 21 insieme a NO1 e
LH3CT, Shrapnel ha svolto il lavoro di mantenimento
del sito fino alla chiusura dello stesso e ne ha poi
curato la riapertura. Ha scritto su Super Console, Mega
Console, Videogiochi e PSM, ha gestito per due anni e
mezzo un negozio di videogiochi e ha lavorato come
game designer e sceneggiatore su uno sparatutto per PC
intitolato Steel Saviour. Ha inoltre scritto per un paio
di riviste cartacee dedicate agli utenti iOS e macOS.
Amstrad CPC
Operation Wolf
Ocean
02 10 2005
Gli ultimi anni di vita degli 8 bit furono caratterizzati dal deprimente fenomeno delle conversioni impossibili, ovvero le trasposizioni di giochi da bar troppo complessi per essere portati in maniera fedele su Commodore 64, ZX Spectrum e Amstrad CPC. Le macchine a 16 bit, inoltre, erano ormai piuttosto diffuse e perfettamente in grado di offrire riproduzioni più o meno competenti dei giochi da sala in questione, il che non fece altro che accelerare la decadenza degli 8 bit. Eppure, nel 1988, fu proprio una di queste conversioni impossibili a dimostrare che, in piena era Amiga e Atari ST, c'era ancora vita nei vecchi macinini basati sul 6502 e sullo Z80. Tale conversione era quella di Operation Wolf, miracolosamente uscito indenne dalla transizione dalla sala giochi ai computer domestici.
Certo, alle versioni a 8 bit di Operation Wolf mancavano alcuni dei dettagli che avevano reso famoso il coin-op d'origine, e gli effetti sonori essenziali e i jingle suonati tra un livello e l'altro avevano poco a che vedere con il potentissimo audio della macchina da bar. E poi c'erano le collisioni tutt'altro che impeccabili (problema curiosamente comune a tutte le versioni a 8 bit del gioco), senza contare l'assenza della mitraglietta UZI che aveva fatto la fortuna del cabinato originale. Eppure un gran lavoro dei programmatori sul controllo via joystick, un'accurata procedura di adattamento e, nel caso specifico della versione Amstrad, un'autentica pioggia di colori estremamente sgargianti spalmati con perizia sullo schermo avevano reso possibile quello che veniva ritenuto (probabilmente a ragione) un miracolo, ovvero il traghettamento di un colosso della sala giochi come Operation Wolf sulle misere cassette che i possessori di home computer a 8 bit ben conoscevano.
La conversione per Amstrad CPC, ad essere onesti, era un po' troppo veloce e caotica per essere definita una trasposizione perfetta dalla macchina da bar, ma era comunque la più spettacolare tra quelle a 8 bit. Forse la versione Commodore 64 era più giocabile, ma la grafica di Operation Wolf per CPC era davvero inarrivabile e costituì un argomento di vanto per i possessori dell'8 bit targato Amstrad per diverso tempo...
[Shrapnel]