Imbarcato in tenera età su un cargo battente
bandiera liberiana, NO1 ha sviluppato grazie ai
suoi viaggi in giro per il mondo, e ai conseguenti
contatti con numerose popolazioni indigene
legate alle tradizioni, una smodata passione per
l'antico. Passione che oggi riversa nel retrogaming,
in particolare se targato Sega...
Nintendo Super NES
Nigel Mansell's World Champioship
Gremlin | Ashley Bennett | Ritchie Brannan | Matthew Donkin | Mark Glossop | Michael Hirst
28 10 2019
Anche se il Super Nintendo, alla sua uscita, aveva immediatamente preso il sopravvento nel mercato dei 16 bit, gli rimanevano ancora interi settori da colmare all'interno del suo catalogo. I primi giochi di guida, in particolare, non spiccavano per qualità, con la sola eccezione di un titolo particolare come il fantascientifico F-Zero. Per vedere qualcosa di buono nel campo dei racer tradizionali bisognò aspettare il 93 e una piccola ondata di titoli dedicati alla Formula 1, tra i quali questo Nigel Mansell's World Championship.
Sulla scia di Super Monaco GP e soprattutto dell'F1 di Domark il gioco Gremlin (produzione per Super NES di Ian Stewart con la collaborazione di Mark Glossop e Matthew Donkin) cercava di abbandonare gli accenti arcade più evidenti per spostarsi verso un realismo leggermente più accentuato. Niente di paragonabile a una vera simulazione per PC, per carità, ma almeno qui i circuiti risultano un po' più riconoscibili del solito, almeno come tracciato, mentre gli interventi meccanici sulle monoposto, per quanto limitati, sono sempre possibili. Tutte le prove del Campionato Mondiale 1992 sono poi presenti, come pure i team ufficiali e la maggioranza dei piloti impegnati (solo dodici i concorrenti in ogni gran premio, però). Di vere e proprie mancanze ce ne sono insomma poche e, semmai, le cadute di tono riguardano la riproduzione dei circuiti, carente dal punto di vista degli elementi di contorno come in tutti giochi su cartuccia. Graficamente ci si è infatti affidati a un bitmap tradizionale, poco fedele alla realtà dei paesaggi originali (i fondali sono quasi simbolici, con qualche elemento a bordo pista e panorami solo vagamente plausibili), ma molto efficace come velocità di scorrimento.
Il fatto è che Nigel Mansell's World Championship, per quanto possa apparire davvero troppo lineare agli occhi di un giocatore odierno, ai tempi si trovava a competere con racer per Super Nintendo ancora più carenti dal punto di vista tecnico, fino a guadagnarsi così una reputazione e un successo commerciale insperati, almeno nel suo ambito. Il coinvolgimento è comunque assicurato, grazie a un'intelligenza artificiale gestita bene e a una cura nella presentazione delle gare che comporta qualifiche da affrontare, variazioni meteo e pit-stop da gestire causa usura gomme. Al di là degli aspetti strategici la verosimiglianza, per quanto afflitta dalla già citata povertà dei fondali, viene anche aiutata da un angolo di ripresa ottimale, non troppo basso né troppo alto, dall'animazione di mani e volante, dalla presenza di retrovisori funzionanti, dal realismo con cui si muovono le auto avversarie, da uno 'scaling' più che discreto degli sprite e dalla corretta presenza di salite e discese lungo le piste. Abbastanza utile anche il semplice tutorial dedicato ai circuiti, mentre l'assenza di un '2-player mode' resta invece difficile da digerire. Gioco fondamentalmente spartano (la derivazione da Amiga si vede poco) Nigel Mansell's World Championhip punta insomma al sodo ma coglie quasi in pieno il bersaglio. Non bisogna chiedergli molto, al di là del divertimento immediato, e in questo senso non bisogna chiedergli nemmeno una difficoltà e una longevità a prova di bomba, nonostante la presenza di una più severa modalità Simulation.
[NO1]