Alle soglie degli 'anta, Dan Hero resta un giovane vecchio
con lo sguardo e il cuore immutabilmente fissi al passato.
Da una decade circa ospite non gradito sulle pagine di TGM,
snocciola mensilmente sermoni irremediabilmente noiosi riguardo
quanto meravigliosi fossero i videogiochi dei bei tempi andati,
coltivando nel contempo il sogno di fondare una software house
nichilista e creare titoli nati vecchi che nessuno giocherà.
NEC PC Engine CD
Last Alert
NEC | Laser Soft | Telenet
06 07 2019
Last Alert è un gioco emblematico. Sì, perché all'epoca quella schermata à la Kenshiro apparsa sulle news dal Giappone delle riviste di videogiochi occidentali non sapevo mica da dove venisse, ma era cazzutissima.
Solo che, nonostante il CD-ROM alle spalle, il gioco di Laser Soft non è che convinca più di tanto a causa di un livello di difficoltà soporifero. Guy Kazama è l'unico reduce del suo plotone e viene richiamato per dare la caccia a un'organizzazione terroristica governata da quattro cattivi stereotipati al punto giusto. La visuale è dall'alto e lo sprite di Guy cambia a seconda del livello (con una tenuta polare nello stage innevato o la classica fascia rossa tra i capelli per i momenti più sobri), mentre lo schema di gioco alterna sostanzialmente livelli a scorrimento verticale a sezioni nelle quali l'esplorazione libera la fa da padrona, alla ricerca di prigionieri o di loculi in cui piazzare bombe a tempo.
Ma i proiettili nemici sono lenti e Guy ha una scorta d'energia che non ne vuole sapere di scendere (nota: non sono mai morto durante la prima partita, tot anni fa, dall'inizio alla fine), ben oltre i livelli di guardia. Addirittura il nostro eroe sale di grado accumulando punti, guadagnando armi extra e godendo di scorte energetiche sempre più massicce. A questo si aggiunge il salvataggio dei progressi, parzialmente giustificato dalla lunghezza dell'avventura ma, a conti fatti, ennesimo chiodo piantato nella bara di un livello di difficoltà spaventosamente inesistente. Ci sono anche armi secondarie da racimolare e usare al momento opportuno come granate, lanciafiamme o proiettili a ricerca, tuttavia il fuoco di base è tanto efficace da farci dimenticare della loro esistenza...
Peccato, perché per un gioco uscito alla fine degli anni ottanta (letteralmente: viene pubblicato in Giappone il 28 dicembre 1989 con il nome di Red Alert) la grafica è deliziosa, con una varietà di ambientazioni e situazioni davvero notevole, dalla rincorsa di un aereo in partenza in puro stile Operation Wolf al confronto finale su una stazione spaziale, con scene d'intermezzo e dialoghi in grado di mantenere avvincente la narrazione. Si potrebbe osservare che Last Alert cerca di compensare con la qualità - peraltro molto alta - i limiti di uno schema di gioco rodato, ma non perfettamente affinato.
[Dan Hero]