Nyabot è praticamente un fantasma, qualcuno
della cui esistenza gli stessi redattori di A.Rea. 21
dubitano spesso e volentieri. Compare di tanto
in tanto, recensisce qualcosa e poi svanisce di
nuovo, probabilmente per tornare nelle tenebre
da cui era improvvisamente spuntato. Se lo
incontrate, non fidatevi della sua apparenza tenera
e coccolosa: tiene sempre in serbo un'ascia da
lanciare all'indirizzo dei curiosi...
Sega Mega Drive
Shadow Dancer
Sega
03 02 2019
Come trasformare un coin-op ben più che discreto, ma non particolarmente ispirato o memorabile, in uno dei migliori giochi di stampo arcade per Mega Drive? Semplice (per modo di dire, s'intende): è sufficiente rifare praticamente tutto, eccezion fatta per l'idea di base. Ecco allora che Shadow Dancer mutua dall'originale per le sale giochi il ninja che ricopre il ruolo del protagonista (si tratta pur sempre di un titolo appartenente alla saga di Shinobi, che diamine!), il cane che lo accompagna e l'enfasi sull'azione pura e senza soste. Per il resto, però, Shadow Dancer per Mega Drive non somiglia neanche lontanamente all'omonimo coin-op: i livelli, la grafica e il sonoro sono stati ricreati da zero e il risultato è davvero magnifico.
Il Musashi di turno (Joe, mentre nel gioco da sala l'eroe è suo figlio Hayate), stavolta, deve vendicare la morte del suo amico Kato, assassinato da una banda di supercattivi nuova di zecca che risponde al nome di Union Lizard. Kato ha però lasciato in eredità a Joe il suo cane Yamato, che costituisce la principale differenza tra Shadow Dancer e gli altri titoli della serie. Tenendo premuto per qualche istante il tasto di attacco, infatti, è possibile inviare Yamato all'attacco degli avversari meno coriacei: il cane è perfettamente in grado di immobilizzarli per un po', consentendo a Joe di avvicinarsi indisturbato per ridurli a più miti consigli. Si tratta di una trovata che funziona davvero benone e aggiunge spessore all'azione, che risulta nelle altre sue componenti assai simile a quanto proposto dal primissimo Shinobi. Joe muore al primo colpo ricevuto, anche se è in grado di toccare i nemici senza perire (e ciò è comodissimo quando bisogna catapultarsi su di loro dall'alto per spostarli leggermente e guadagnare una posizione sicura), ma è comunque dotato di un arsenale illimitato di shuriken e di un attacco ravvicinato molto potente. Non manca il classico assalto 'magico', concesso però una sola volta per ciascuna ambientazione, così come è presente la possibilità di potenziare il colpo a distanza di Joe liberando gli ostaggi sparsi in giro per i livelli, che prendono qui il posto delle bombe da disinnescare viste nel coin-op.
La semplicità e la brevità di Shadow Dancer potrebbero inizialmente far storcere il naso a chi associa il binomio Shinobi + Mega Drive al più articolato The Revenge of Shinobi, ma questa reinvenzione del gioco da sala ha un gran numero di meriti. Tanto per cominciare, rispetta in pieno le origini puramente arcade della serie e rende loro onore con livelli ben congegnati (con tanto di 'bonus stage' tra una località e l'altra), avversari sufficientemente vari, boss minacciosissimi e un'azione tanto svelta quanto appassionante. Gli scenari sono inoltre originali e intriganti, nonché punteggiati di ottimi effetti speciali, e l'accompagnamento musicale sfrutta al meglio le capacità del Mega Drive. I comandi, infine, rispondono con esemplare solerzia e fanno dell'attraversamento dei livelli e degli scontri con i nemici, piccoli o grandi che siano, un autentico piacere del quale nessun fan del Mega Drive dovrebbe privarsi per nessun motivo, ivi inclusa la possibile (probabile?) influenza nefasta di quella che è senza dubbio una delle più brutte copertine mai realizzate per la confezione di un gioco (appunto valido soltanto per la versione occidentale, laddove quella nipponica offre invece un'illustrazione molto evocativa).
[Nyabot]