Dopo aver fondato A.Rea. 21 insieme a NO1 e
LH3CT, Shrapnel ha svolto il lavoro di mantenimento
del sito fino alla chiusura dello stesso e ne ha poi
curato la riapertura. Ha scritto su Super Console, Mega
Console, Videogiochi e PSM, ha gestito per due anni e
mezzo un negozio di videogiochi e ha lavorato come
game designer e sceneggiatore su uno sparatutto per PC
intitolato Steel Saviour. Ha inoltre scritto per un paio
di riviste cartacee dedicate agli utenti iOS e macOS.
[nuRetro] Amstrad CPC
The Dawn of Kernel
Juan J. Martinez
04 01 2019
Qui ad A.Rea. 21 sembriamo spesso molto critici nei confronti di Cybernoid (e a ben vedere lo siamo), ma è soltanto perché in realtà amiamo alla follia il gioco in questione e vorremmo che fosse semplicemente perfetto. Siamo sempre molto contenti, quindi, quando un talentuoso sviluppatore sceglie di offrire una sua rivisitazione della formula di base del classico di Raffaele Cecco: ogni nuova interpretazione potrebbe essere quella definitiva, scevra da ogni possibile difetto. È altresì noto, a ogni modo, che la perfezione non è di questo mondo e che ogni speranza di incapparvi - accidentalmente o meno - è una mera illusione. The Dawn of Kernel, però, si avvicina parecchio al nostro pio ideale di cybernoidico idillio.
La storia alla base del gioco è per molti versi un classico della fantascienza: un virus ha preso il controllo dei computer che gestiscono una stazione mineraria sul pianeta K3R-NL e ha costretto alla fuga il personale dell'impianto. L'evacuazione ha però attivato automaticamente l'invio di una richiesta di soccorso (prevedibilmente raccolta dall'eroe dell'avventura) contenente anche un messaggio piuttosto inquietante: "KERNEL LIVES". Il virus, in breve, ha preso coscienza di sé e - oltre ad aver fatto in modo da avere tutta la stazione a sua disposizione - ha attivato le difese della struttura per prevenire ogni tentativo di recupero dell'impianto.
Sta al giocatore, a questo punto, saltare a bordo della sua navetta, infiltrarsi nel dedalo della stazione mineraria e tentare di porre fine alla rivolta messa in atto dal virus. Non sarà facile, però, perché le difese attivate da Kernel includono torrette, missili, sentinelle e chi più ne ha, più ne metta. Le letali scariche elettriche che separano i corridoi devono inoltre essere disattivate tramite la distruzione dei relativi alimentatori, così da poter procedere nell'esplorazione.
La navetta dell'eroe è fortunatamente più che adatta alla missione, comunque. È infatti dotata di un cannone d'ordinanza e di utilissime armi secondarie che possono essere ricaricate tramite i bonus sparsi per la stazione mineraria. I controlli, poi, rispondono alla perfezione e replicano per sommi capi quelli di Cybernoid, con il vascello che scende automaticamente in verticale quando non se ne attivano i propulsori. Anche il livello di difficoltà è chiaramente ispirato a quello di Cybernoid, con una sola vita (governata da una barra segmentata che rappresenta la 'salute' della navetta) a disposizione del giocatore e un comportamento generalmente assai aggressivo da parte degli avversari. The Dawn of Kernel è però più lineare del capolavoro di Raffaele Cecco e ciò rende la base costruita da Martinez un po' meno frustrante da esplorare, a dispetto della durezza della sfida proposta dal gioco. Grafica e sonoro, infine, sono al top (in particolar modo per quanto riguarda la varietà degli scenari) e sfruttano alla perfezione le notevoli capacità del CPC.
[Shrapnel]