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NO1 Imbarcato in tenera età su un cargo battente bandiera liberiana, NO1 ha sviluppato grazie ai suoi viaggi in giro per il mondo, e ai conseguenti contatti con numerose popolazioni indigene legate alle tradizioni, una smodata passione per l'antico. Passione che oggi riversa nel retrogaming, in particolare se targato Sega...

Nintendo Super NES
Sanrio World Smash Ball!
Character Soft | Ape | Tomcat System | Sanrio
21 10 2018

Una partita a tennis. No? Una partita a pallone? Squash? Che ne dite di qualcosa a metà strada tra tutto questo? E se aggiungessimo l'air hockey, quello da tavolo che si giocava con un piccolo disco e due maniglie nelle peggiori sale da giochi, avremmo proprio qualcosa di simile a Firestriker, giochillo leggero e divertente anche lui presente su Super Nintendo. Solo che questo Sanrio World Smash Ball! (1993, Sanrio/Character Soft) è ancora più divertente e leggero. In piena linea con quello che in Giappone chiamano kawaii, termine che si può identificare con carino o infantile o qualcosa di simile ma comunque estraneo ai gusti tosti di noi occidentali. Tanto più che Sanrio è la casa che produce Hello Kitty e che possiede una serie di negozi dedicati ai gadget per bambine e ragazzine!

Kawaii o no, insomma, sembra davvero improbabile che qualcosa che si poteva ritrovare a fianco di un portafoglio rosa di Hello Kitty possa rappresentare ancora qualcosa di decente. Ma facciamo finta di non saperne niente, per carità. E se ci dimentichiamo dei negozi bianco-rosa della Sanrio questo Smash Ball! può trasformarsi, a sorpresa, in un esempio per chi pensa che l'essenza dei videogiochi venga catturata proprio dai titotli più semplici (soprattutto nel passato: vedi Tetris, Pong, Pac-Man). E infatti, come nei migliori casi, l'idea di base è di una linearità disarmante. Si sceglie un protagonista tra quattro amici di Hello Kitty (lei partecipa solo alla presentazione), si scende in un campo con due porte piazzate alle estremità (non vere porte ma linee di meta, spesso ma non sempre protette da blocchi di pietra) e si cerca di fare goal nell'apertura dell'avversario, ostacolandone nel frattempo i tentativi magari con ribattute al volo. I blocchi vengono progressivamente distrutti dai colpi ricevuti, lasciando così dei punti vuoti in cui far passare la palla in modo da segnare uno dei tre punti necessari a vincere la partita. I campi sono più o meno complessi come disegno, power-up e ostacoli vari piazzati nei posti più scomodi, ma restano abbastanza ristretti come area, il che garantisce ritmo e imprevedibilità.

I colpi a disposizione sono essenzialmente due, uno tagliato e uno piatto e dritto, ma con la possibilità di essere effettuato con maggiore violenza: si schiaccia il tasto di comando a lungo e si resta fermi, cosa non facile durante match al limite del parossismo. Comunque man mano che si va avanti i match diventano sempre più impegnativi, ovviamente, anche e soprattutto perché gli ostacoli inseriti in campo diventano più insidiosi. Il meccanismo di fondo però non cambia: non c'è un portiere, contrariamente a quanto accade in Firestriker, così come mancano (non sempre) i muri massicci da distruggere, il che comporta anche un allontanamento dal concetto del vecchio Breakout. Resta costante invece l'atmosfera tra il folle e il carino di cui parlavamo prima, aiutata da una grafica essenziale ma ben dimensionata, senza difetti e correttamente definita. Nella stessa vena il commento audio, con un tema principale orecchiabile e l'assenza totale di musica durante i match (in fondo la cartuccia è da soli 2 megabit di memoria, forse la più piccola usata per Super Nintendo), il che non è necessariamente un male. I comandi pressoché perfetti consentono partite furiose, anche giocando da soli, con una curva della difficoltà che lascia entrare facilmente nel gioco ma non permette poi vittorie facili. Unico neo: trenta stage in tutto possono essere pochi per giocatori minimamente scafati. Giocando in due Sanrio World Smash Ball! si trasforma invece in una droga e rappresenta uno dei migliori esempi di '2-player mode' rintracciabili su Super Nintendo, classici inclusi. Potenzialmente una vera sorpresa, insomma, per tutti quelli che non lo conoscono (direi tutti, a parte qualche ex-fan cresciuta di Hello Kitty) e che ci si imbattono per puro caso.

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