Imbarcato in tenera età su un cargo battente
bandiera liberiana, NO1 ha sviluppato grazie ai
suoi viaggi in giro per il mondo, e ai conseguenti
contatti con numerose popolazioni indigene
legate alle tradizioni, una smodata passione per
l'antico. Passione che oggi riversa nel retrogaming,
in particolare se targato Sega...
Sega Master System
Wimbledon II
Sega | SIMS
22 07 2018
Per gli italiani Wimbledon è sempre stato un terreno proibito, con il migliore risultato che risale al 1960 e a Pietrangeli. Forse l'unico tentativo plausibile di vittoria, per noi, si può ottenere ricorrendo al mondo dei videogiochi e amen. E allora vai coi completi rigorosamente bianchi, erba più o meno spelacchiata, palle Slazenger, Royal Box e fragole con panna, tutto virtualmente riprodotto. Solo che aspettarsi rigore e realismo da un gioco del vecchio Sega Master System, come questo Wimbledon II (sequel del gioco omonimo del 1992, con giusto qualche piccolo rimaneggiamento inserito dal team di sviluppo SIMS, programmatori ausiliari Sega), appare un po' improbabile. Tanto più che ai tempi non sembrava esserci gara tra le console Sega e Nintendo in fatto di simulazioni di tennis, con il classico Super Tennis a rappresentare un paradigma assoluto nel suo campo. Eppure...
Eppure tra sprite piccoli e spixellati, campi al limite dello scarno assoluto, pochi dettagli e le non troppe opzioni concesse dalla cartuccia a 8 bit, il gioco funziona al di là di ogni iniziale speranza. I minuscoli tennisti, in fondo poco più alti della rete, devono correre come fulmini per raggiungere le palle e questo porta inevitabilmente a un ritmo molto alto degli scambi, tanto per cominciare. Se a questo si aggiunge una facilità di gioco ideale, una buona lettura delle collisioni, una fisica della palla plausibile e una risposta ai comandi senza sbavature si arriva, come per miracolo, a un'atmosfera vicina a quella di un capolavoro come Sensible Soccer o, se vogliamo restare nel seminato, a quella del già citato e inarrivabile Super Tennis. Proprio al contrario di quanto succedeva col quasi omonimo Wimbledon Championship Tennis per Mega Drive, più completo e bello ma seriamente compromesso da una velocità da moviola.
Per irrobustire il contenuto i programmatori hanno scelto giustamente di puntare sullo sviluppo della carriera di un tennista alle prime armi, con caratteristiche da scegliere sulla base di quattro categorie diverse (velocità, potenza, precisione e resistenza) e con punti da acquisire lungo i tornei del tour mondiale, in modo da accrescere le proprie abilità. I tornei utilizzano i terreni tradizionali dello Slam (ovviamente l'erba, il cemento e la terra rossa, con diversi tipi di rimbalzo conseguenti) e si rivelano subito difficili da affrontare a causa dell'intelligenza artificiale piuttosto ostica degli avversari. Una volta fatto l'occhio alla velocità di gioco e al modo in cui occorre colpire la palla (solo due tasti da utilizzare, con l'esito dei colpi affidato in gran parte al posizionamento del giocatore e con una gamma insospettabile di traiettorie ottenibili) il gameplay comincia però a scorrere senza inutili complicazioni e in modo anche entusiasmante, soprattutto se si gioca in due. Il resto è contorno e non potrebbe essere altrimenti data la penuria di memoria disponibile. I giocatori presenti sono sedici uomini e donne (con nomi che ricordano solo alla lontana quelli veri), i doppi e le esibizioni sono possibili, le animazioni sono all'altezza di un buon 8 bit, la colonna sonora è decente ma anche troppo vintage nella sua linearità. Ma affidandosi al '2-player mode' e tenendo conto della difficoltà complessiva (al di là dei due livelli concessi) questo è un gioco che può ancora sfidare ogni previsione in fatto di inossidabilità.
[NO1]