Convinto sostenitore della pixel art e della massima
semplicità nelle produzioni per le macchine attuali,
Goliath non disdegna comunque i videogiochi propriamente
moderni. Mastica un po' di tutto, dalle simulazioni sportive
agli RPG, ma ha una predilezione mai sopita per l'azione
dura e pura.
[nuRetro] Sony PlayStation 4
Wulverblade
Fully Illustrated | Darkwind Media
12 02 2018
Disponibile anche su:
[ Switch | Xbox One | Windows ]
Già recensito su queste stesse pagine nella sua originaria versione Switch, Wulverblade arriva ora su PlayStation 4 portando in dote 30 frame al secondo in più (per un totale di 60) e la possibilità di incidere il proprio nome nelle classifiche online, a imperituro vanto ed eterna (?) memoria. Non si tratta ovviamente di nuove caratteristiche di gran rilevanza, ma in fin dei conti Wulverblade non ha bisogno di aggiunte di grosso calibro: è infatti un gioco eccellente sin dalla sua prima apparizione su Switch e il fatto che sia ora disponibile per un'utenza ancor più ampia (Xbox One e Windows, oltre alla qui presente PS4) non può che essere positivo.
Per chi non lo conoscesse ancora, Wulverblade è un picchiaduro a scorrimento che omaggia apertamente le tradizioni del genere, ma introduce al tempo stesso un elemento nuovo di zecca: la ricerca storica. È stato infatti costruito sulla base di una lunga serie di sopralluoghi e peregrinazioni in lungo e in largo per la Gran Bretagna, il cui frutto è un'ambientazione di grandissima atmosfera. Siamo nel nord della Britannia dell'anno 120 e i 5000 uomini della Nona Legione romana stanno avanzando senza sosta verso i territori delle tribù locali. È quindi necessario scegliere uno dei tre campioni di queste ultime, adeguatamente differenziati per aspetto fisico e capacità offensive/difensive, e tentare di respingere l'assalto degli invasori romani.
Tale disperata resistenza prende la forma, come già detto, di un picchiaduro a scorrimento di stampo classico. Ogni personaggio è dotato di un completo arsenale di mosse offensive, manovre difensive e attacchi speciali, che annoverano l'intervento di un branco di lupi e l'attivazione di una modalità assimilabile alla furia cieca, con tanto di temporanea invulnerabilità e potenziamento degli attacchi. È inoltre possibile recuperare dal terreno armi pesanti, arnesi da lancio e persino le teste e gli arti degli avversari precedentemente smembrati, da usare poi come strumenti offensivi. Wulverblade, del resto, è un gioco di una violenza a dir poco smodata. Il sangue scorre a fiumi, il dolore provocato dai colpi viene enfatizzato a ogni piè sospinto e le mutilazioni sono all'ordine del giorno. Non si tratta però di una stupida e insensata violenza gratuita: Wulverblade si limita (per così dire) a ritrarre la guerra per quel che è, ovvero un'aspra follia.
Così come la guerra che porta sullo schermo, Wulverblade è un autentico test di sopravvivenza. È difficile, esattamente come i picchiaduro dei tempi che furono che intende omaggiare, e si dimostra perfettamente in grado di mettere alla prova anche i giocatori più esperti. La situazione diventa più potabile - ci si passi il termine - giocando in due, nel qual caso Wulverblade diventa chiaramente ancor più godibile. Grafica e sonoro, infine, sono al top. I personaggi sono grandi e ricchi di dettagli, le animazioni non mancano di stile, i fondali sono assai evocativi, la musica d'accompagnamento è epica al punto giusto e gli effetti sonori sono stati in parte registrati dal vivo nei veri luoghi che gli sviluppatori hanno ricreato sullo schermo. Gli appassionati di picchiaduro che per un motivo o per l'altro non giocano su Switch hanno dovuto attendere un po' prima di poter mettere le mani su Wulverblade, ma ne è valsa decisamente la pena.
[Goliath]