Convinto sostenitore della pixel art e della massima
semplicità nelle produzioni per le macchine attuali,
Goliath non disdegna comunque i videogiochi propriamente
moderni. Mastica un po' di tutto, dalle simulazioni sportive
agli RPG, ma ha una predilezione mai sopita per l'azione
dura e pura.
[nuRetro] Nintendo Switch
Kamiko
Flyhigh Works | Skipmore | Kan-Kikuchi | Circle Entertainment
14 09 2017
Kamiko è un giochino piccolo-piccolo che diverte come e più di molti gioconi grandi-grandi. Deve la sua brillantezza a una cura fuori dal comune e all'agilità che gli deriva dalle sue ridottissime dimensioni, oltre che a una programmazione impeccabile. Il fatto stesso che giri così rotondo pur essendo totalmente bidimensionale & realizzato con Unity, per quanto mi riguarda, gli fa guadagnare un bel po' di punti. Ho una conoscenza a dir poco ridottissima dell'ambiente di sviluppo in questione, ma mi è sempre sembrato decisamente più portato per il 3D (per il quale, del resto, è nato) che non per il 2D, sebbene l'esistenza di numerosi ottimi giochi bidimensionali basati per l'appunto su Unity sembri essere lì appositamente per smentirmi. Ma questa è un'altra storia e, alla luce della mia suddetta inesperienza, lascia senz'altro il tempo che trova.
Quel che conta è l'azione pura, perché Kamiko - a dispetto delle somiglianze grafiche con i vecchi Zelda - è un titolo in cui prima si eliminano i nemici e poi si fanno le domande. Anzi, no: di domande non se ne fanno, si lotta e basta. Al principio dell'avventura è possibile scegliere il proprio personaggio tra le tre sacerdotesse disponibili, chiaramente ispirate alle tradizioni shintoiste, dopodiché si scende in campo. Ciascuna delle tre eroine vanta caratteristiche specifiche in termini di attacchi (rispettivamente: spada, arco e una combinazione di boomerang e daga) e abilità speciali e la differenziazione è davvero lodevole per un gioco così piccino. Ne risultano tre stili di gioco estremamente eterogenei, che fanno meraviglie per la rigiocabilità.
Kamiko, d'altro canto, ha bisogno di ogni aiuto possibile in tal senso: è infatti molto breve, se non addirittura brevissimo. Ciò non lo danneggia però più di tanto, visto e considerato che si tratta di un gioco nato per essere affrontato con brio e sveltezza. Gli occasionali puzzle sono semplicissimi e servono unicamente a inframmezzare l'azione, mentre la continua rinascita degli avversari abbattuti fa sì che Kamiko non conceda soste. Gli scontri con i boss sono uno spasso e la grafica, in virtù della somiglianza con i vecchi Zelda di cui s'è detto in precedenza, è un affare da amore a prima vista. È impossibile, almeno per chi ama la pixel art, rimanere impassibili di fronte ai coloratissimi scenari e agli adorabili piccoli personaggi di Kamiko e l'accompagnamento musicale è ugualmente rétro e altrettanto valido. In conclusione: un ottimo acquisto, perlomeno per chi non giudica un videogioco solo o soprattutto dalla sua durata.
[Goliath]