Dopo aver fondato A.Rea. 21 insieme a NO1 e
LH3CT, Shrapnel ha svolto il lavoro di mantenimento
del sito fino alla chiusura dello stesso e ne ha poi
curato la riapertura. Ha scritto su Super Console, Mega
Console, Videogiochi e PSM, ha gestito per due anni e
mezzo un negozio di videogiochi e ha lavorato come
game designer e sceneggiatore su uno sparatutto per PC
intitolato Steel Saviour. Ha inoltre scritto per un paio
di riviste cartacee dedicate agli utenti iOS e macOS.
[nuRetro] Sony PlayStation 4
Cities: Skylines
Paradox Interactive | Colossal Order | Tantalus
22 08 2017
Disponibile anche su:
[ Xbox One | macOS | Windows | Linux ]
Il costante incremento nella potenza di calcolo da un lato e nella versatilità dei controller dall'altro ha progressivamente portato le console ad affacciarsi su interessanti lidi precedentemente riservati ai soli computer. Cities: Skylines per PlayStation 4 ne è il perfetto esempio: si tratta infatti della massima evoluzione della simulazione urbanistica, nata con Sim City e progredita nel corso degli anni tra alti e bassi. Questi ultimi, però, non riguardano affatto il gioco pubblicato da Paradox. Electronic Arts ha intrapreso una strada discutibile con gli ultimi Sim City per dispositivi mobili, ma Cities: Skylines è assai lontano dalle scelte operate dai produttori del suo ispiratore e principale concorrente.
La semplificazione, tanto per cominciare, non è di casa in Cities: Skylines. La gestione delle città contempla tutti gli aspetti possibili e immaginabili, dalla stesura delle reti (elettrica, idrica e fognaria) allo smaltimento dei rifiuti, passando per la scelta tra varie fonti energetiche, la corretta disposizione dei servizi, l'amministrazione dei trasporti e un'oculata condotta finanziaria. Ogni singolo particolare dev'essere preso nella giusta considerazione, perché può fare la differenza tra una popolazione felice e una città avviata al tracollo. Il posizionamento degli scarichi (nel mare o in un fiume) delle acque nere, per esempio, non dev'essere assolutamente preso sottogamba: bisogna verificare la corrente e posizionare la struttura a valle di quelle che effettuano il prelievo idrico per la città, o si rischia di inviare ai cittadini acqua teoricamente potabile, ma in realtà orribilmente inquinata.
Cities: Skylines contempla inoltre la suddivisione della città in distretti e la successiva gestione di ciascuno di essi con politiche specifiche. È possibile limitare il traffico in una zona particolarmente prestigiosa o incentivare le visite in una certa area dotandola di trasporti pubblici gratuiti, tra le altre cose, e ciò consente di esercitare un controllo granulare senza precedenti sull'intera estensione dell'agglomerato urbano. Ne derivano soddisfazioni gigantesche, come prevedibile, oltre agli ovvi benefici per la profondità della simulazione e per la vitalità della stessa sul lungo termine.
Le innumerevoli frecce all'arco di Cities: Skylines risulterebbero però spuntate in assenza di un sistema di controllo adeguato, ma gli sviluppatori di Tantalus hanno scongiurato tale evenienza durante il processo di conversione su console. I comandi sono indubbiamente articolati e richiedono un minimo di apprendistato, ma funzionano sorprendentemente bene e possono contare su un buon aiuto 'in linea'. Si sarebbe probabilmente potuto fare qualcosa in più per i tutorial, che in diversi casi non riescono a placare completamente la sete di informazioni del giocatore, ma con un po' di pratica e con qualche ricerca in rete è possibile confrontarsi ad armi pari con la simulazione. L'impegno, del resto, ripaga abbondantemente degli sforzi profusi: veder calare il sole per la prima volta sulla propria città in divenire è emozionante e lascia immediatamente presagire la gradevole prospettiva di mesi di intensa e appagante pianificazione urbana.
[Shrapnel]