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NO1 Imbarcato in tenera età su un cargo battente bandiera liberiana, NO1 ha sviluppato grazie ai suoi viaggi in giro per il mondo, e ai conseguenti contatti con numerose popolazioni indigene legate alle tradizioni, una smodata passione per l'antico. Passione che oggi riversa nel retrogaming, in particolare se targato Sega...

Sega Mega Drive
Rambo III
Sega
02 01 2017

Povero vecchio Rambo. La prima volta, appena sputato fuori dalla guerra del Vietnam, era stato perseguitato da una intera cittadina del Midwest americano, popolata da poliziotti paranoici destinati all'ospedalizzazione. La seconda volta gli era toccato di affrontare la jungla e l'esercito vietnamita, con ovvia disfatta dei komunisti e liberazione di tutti i prigionieri USA presenti in zona. Ma stavolta la missione è ancora più improbabile: si tratta di entrare in Afghanistan per affrontare, da solo, l'Armata Rossa e liberare l'amico generale Trautman. Niente male per uno che all'inizio diceva: "Io ho chiuso per sempre con la guerra".

Nella versione videoludica di Rambo III (Sega, 1989: uno dei primissimi titoli dedicati al Mega Drive, quindi, ma a un anno intero di distanza dal film) il nostro eroe, come al solito, prima spara e poi magari ci riflette: il che, tenendo conto del gran numero di avversari dislocati in scena, trasforma questo giocarello in una bella strage di massa. Niente di sorprendente, quindi, dato che tutti avrebbero pronosticato uno shooter nudo e crudo come derivazione da cotanto film. Quello che non ci si aspettava era invece il modo con cui l'argomento era stato realizzato: pochi (o almeno quelli che non conoscevano i precedenti su Master System) avrebbero infatti pensato a una visuale di tre quarti dall'alto, come in tanti giochi di ruolo, per di più intervallata da sezioni finali in cui lo sprite di Rambo - accresciuto, dettagliato e descamisado - viene inquadrato da dietro, con uno pseudo-3D che ai tempi sarebbe stato definito à la Space Harrier.

Lungo le sei missioni afghane il copione da azione pura resta più o meno lo stesso, a parte l'occasionale concessione di un labirinto/prigione da cui fuggire in tempo utile, dopo aver liberato il canonico agente segreto. La presenza di poche armi, per di più dotate di una riserva di colpi illimitata come nel caso della superutilizzata mitragliatrice, non fa che accentuare la carenza di strategia concessa. Solo le frecce esplosive e le granate richiedono un continuo approvvigionamento e quindi anche un minimo di ricerca lungo gli scarni scenari, dove si possono trovare anche rari bonus. Scenari che in genere rappresentano il punto debole dell'impianto visivo di Rambo III, con dettaglio scarso e bassa definizione - cose che in fondo ci si può attendere da una console all'esordio, trenta anni fa. Stessa storia per la componente audio che manifesta tutti i limiti delle prime colonne sonore per Mega Drive, pur risultando più datata nella timbrica che veramente sgradevole. È presente anche una modalità per due giocatori, per quanto fittizia in quanto basata sull'alternanza di partite tra i due e non su una vera fase collaborativa. Rambo III, insomma, va comunque al di là del semplice fattore nostalgia, per quanto molto evidente, e riesce a fornire la consueta quota di divertimento immediato concessa dai primi giochi Sega a 16 bit. Il che lo porta perlomeno su un piano superiore rispetto all'omonimo film.

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