Imbarcato in tenera età su un cargo battente
bandiera liberiana, NO1 ha sviluppato grazie ai
suoi viaggi in giro per il mondo, e ai conseguenti
contatti con numerose popolazioni indigene
legate alle tradizioni, una smodata passione per
l'antico. Passione che oggi riversa nel retrogaming,
in particolare se targato Sega...
Nintendo Super NES
Tony Meola's Sidekicks Soccer
Electro Brain | Sculptured Software | Mike Spendlove | Alex Dommasch | Hal Rushton | Dean Ertel | Bob Baker
24 07 2016
Festival delle inquadrature rotanti, della visuale in soggettiva dietro agli sprite dei personaggi, esempio da manuale della prima patologia da 'motion sickness' con giramenti di testa annessi, Tony Meola's Sidekicks Soccer di Sculptured Software (1993, e per chi se lo chiedesse Tony Meola era il portiere della nazionale USA) è il più controverso dei giochi sportivi 3D prodotti dalla casa statunitense, anche se il tempo ha lavorato a suo favore. Molti hanno infatti ripreso questo concetto di immersione all'interno del terreno di gioco e molti lo hanno lasciato almeno come opzione in simulazioni basate su inquadrature più tranquille. A me poi, per quello che conta, i continui spostamenti della telecamera virtuale non hanno mai dato fastidio. E l'idea, in fondo, non mi sembrava peregrina: seguire costantemente i movimenti del portatore di palla, un po' come accade nella realtà, poteva aumentare il coinvolgimento nel gioco, se ben realizzato.
Se ben realizzato. Ma il potenziale tecnologico delle macchine del tempo era parecchio distante da quello attuale e anche il software, spesso afflitto da croniche limitazioni delle cartucce, poteva fare poco per compensare il gap in ambito 3D. In questo quadro era quindi inutile andare alla ricerca di dettaglio grafico e fluidità di movimento: l'impresa era impossibile e in Tony Meola's Sidekicks Soccer non viene nemmeno tentata. Il tutto resta affidato al povero Mode 7 insito nei circuiti del Super Nintendo, capace di miracoli ma non di rivoluzioni copernicane. Il Super NES fa così quello che può, impegnandosi a ricreare un buon campo di calcio tridimensionale con il classico scorrimento del terreno in Mode 7, con giocatori decentemente realizzati e animati, ma con tribune pasticciate che ruotano come il bordo di un catino o, meglio, come i fondali in analoghe produzioni non sportive. L'effetto, per i tempi, era comunque sbalorditivo, superiore a quello che il Super Nintendo aveva cercato di ottenere col più famoso Super Soccer. Peccato solo che la simulazione non funzionasse del tutto dal punto di vista del gioco in senso stretto, tanto da far rinunciare a una sua distribuzione sul più competente mercato europeo, calcisticamente parlando.
Tanto per cominciare la confusione è molta, sia per un giocatore occasionale non abituato a tali acrobazie visive, sia per i più volenterosi, comunque disorientati dalla scarsa fluidità di movimento di cui sopra. In questo senso la mancanza di frenesia del gioco (per fortuna più veloce dei suoi parenti stretti NCAA Basket e Stanley Cup) aiuta nella costruzione delle azioni di attacco e difesa, anche perché una volta tanto comandi e attivazione dei giocatori sembrano funzionare bene. E così non è mai un problema saltare di corsa il centrocampo, contrastare avversari, convergere a bordo area, effettuare passaggi filtranti (comoda l'idea delle icone assegnate a calciatori più o meno liberi), dribblare, realizzare cross e colpi di testa. I problemi veri iniziano invece quando si vuole indirizzare con precisione un tiro dentro porte realizzate in modo piuttosto strano: il computer non sente ragioni e addomestica quasi ogni tiro, a cominciare da quelli effettuati dalla distanza, con portieri che snobisticamente spesso nemmeno si tuffano, salvo concedere poi strafalcioni incredibili. Il che finisce per rendere un po' monotono e irreale il gameplay, non aiutato da un rispetto delle regole perlomeno sospetto, da un sonoro moscio e dalle poche opzioni presenti, a parte un benvenuto '2-player mode'. Ma questi sono dettagli in comune con decine di altri giochi di calcio del passato, spesso lontani dall'opulenza di titoli come FIFA o Sensible Soccer. Quello che conta per Tony Meola's Sidekicks Soccer è che, contro ogni previsione e reputazione, a tratti risulta ancora gradevole, oltre che unico nel suo genere e nel suo tempo.
[NO1]