Imbarcato in tenera età su un cargo battente
bandiera liberiana, NO1 ha sviluppato grazie ai
suoi viaggi in giro per il mondo, e ai conseguenti
contatti con numerose popolazioni indigene
legate alle tradizioni, una smodata passione per
l'antico. Passione che oggi riversa nel retrogaming,
in particolare se targato Sega...
Nintendo Game Boy
Jeep Jamboree
Virgin | Gremlin | Ali Davidson | Alex Syrichas
23 11 2015
Non avendo niente a che vedere con un nuovo modello Fiat/Jeep/FCA 'made in Basilicata', Jeep Jamboree (1992) vi metterà semplicemente alla guida di una vera 4x4 dei tempi andati, con cui affrontare un gran numero di competizioni off-road lungo una ventina di ambientazioni diverse. Solo che la Jeep Wrangler, protagonista assoluta di questo racer per Game Boy (autore Ali Davidson, distribuito unicamente in USA e pure male, ma ricollocato nella mini antologia Race Days lanciata in Europa due anni dopo), non si cimenterà sul terreno a lei più favorevole, ma dovrà sfrecciare (!) su piste che ricordano solo vagamente un cross tra canyon, Montagne Rocciose e Sierra Nevada. Scelta piuttosto bizzarra da parte di Gremlin, da imputare di sicuro ai limiti tecnici della piattaforma, ma che alla fine non riesce a evitare il contrasto tra gli sprite dei fuoristrada, realizzati con una fedeltà inusuale per un 8 bit, e la piattezza dei tracciati, graziati solo dalla presenza saltuaria di saliscendi, dossi, rocce e piccoli ostacoli (nulla di veramente avventuroso). Il tutto potrebbe anche non rappresentare un dramma, non fosse che qualche altro problemino finisce per saltare fuori dallo schermo in bianco e nero del vecchio portatile Nintendo.
Come per esempio l'ostinata tendenza a far partire la nostra Wrangler in coda al gruppo dei venti concorrenti presenti, con le prime posizioni che diventano rapidamente irraggiungibili se il protagonista non si decide a rischiare subito il tutto per tutto. E se le immagini fisse appaiono impressionanti per un hardware abituato a grafiche molto più lineari, la fluidità di movimento e la sensazione di velocità si rivelano subito inadeguate per un racer che si rispetti, allora come oggi e fatte tutte le proporzioni possibili. Per non chiudere il cerchio poi, come spesso accade in caso di scorrimento stentato della grafica tridimensionale, al frame rate insufficiente si accompagna un certo ritardo nella risposta ai comandi, tra l'altro scivolosi, il che per un gioco di corse tra auto rappresenta naturalmente un fattore fatale. Non tanto fatale da far parlare di ennesimo racer deludente partorito dal Game Boy (un po' di pratica basta a migliorare la situazione generale, gratificata anche da una grafica in soggettiva, ambiziosa e ben dettagliata, da un '2-player mode' via cavo e dalla bella colonna sonora di Tommy Tallarico), ma di occasione persa si.
[NO1]