Nyabot è praticamente un fantasma, qualcuno
della cui esistenza gli stessi redattori di A.Rea. 21
dubitano spesso e volentieri. Compare di tanto
in tanto, recensisce qualcosa e poi svanisce di
nuovo, probabilmente per tornare nelle tenebre
da cui era improvvisamente spuntato. Se lo
incontrate, non fidatevi della sua apparenza tenera
e coccolosa: tiene sempre in serbo un'ascia da
lanciare all'indirizzo dei curiosi...
Amstrad CPC
Spindizzy
Electric Dreams | Paul Shirley
24 05 2015
Non capita spesso di interpretare il ruolo di un umile lavoratore all'interno di un videogioco, ma questo è esattamente ciò che accade in Spindizzy. All'utente, nello specifico, viene chiesto di vestire i panni di un apprendista assistente cartografo (!) impiegato presso una compagnia non proprio moralmente ineccepibile, nonché del tutto priva di scrupoli. Così priva di scrupoli, in effetti, da non battere ciglio nell'assegnare al novellino in questione il difficile e pericoloso compito di esplorare una nuova dimensione con un vecchio dispositivo noto come GERALD, ovvero Geographic Environmental Reconnaissance Land-Mapping Device. Ed è proprio GERALD, come prevedibile, l'alter-ego del giocatore nei mondi sospesi di Spindizzy.
GERALD, per farla breve, è un giroscopio (il cui look può essere scelto tra diverse varianti con il solo tocco di un tasto) ed è quindi piuttosto difficile da manovrare. Come se ciò non bastasse, il suo impiego prolungato costa alla compagnia una cifra niente affatto trascurabile ed è per questo che Spindizzy va completato entro un limite di tempo ben preciso. A prolungare quest'ultimo provvede la raccolta dei cristalli energetici sparsi in giro per la dimensione sconosciuta che bisogna perlustrare, ma ciò non cambia la realtà dei fatti: Spindizzy è un gioco estremamente difficile.
Il sistema di controllo, tanto per cominciare, richiede parecchia pratica per esser padroneggiato a dovere. Ciò dipende in larga parte dalla natura stessa del mondo di gioco, inquadrato con una (gradevolissima) visuale isometrica che rende anche il più semplice degli spostamenti una faccenda per i soli virtuosi del joystick. La possibilità di far arrestare GERALD all'istante sulle superfici pianeggianti dotate di sufficiente attrito e la disponibilità di quattro diversi orientamenti per la visuale aiutano in certi casi a venire a patti con i comandi, ma basta una piccola distrazione per spedire GERALD al di fuori dei confini della schermata e farlo cadere in un baratro senza fondo, con la scontata conseguenza della diminuzione del tempo concesso per portare a termine la missione ed eventualmente della fine della partita nel caso in cui si compiano troppi tuffi nel vuoto.
Non è l'azione pura, però, il principale punto di forza di Spindizzy, bensì l'esplorazione. Il mondo che GERALD deve attraversare è composto da centinaia di schermate di crescente complessità (fortunatamente indicate su una mappa) e la presenza di interruttori, ascensori, crepacci apparentemente invalicabili, trampolini e superfici ghiacciate non fa che amplificare il fascino dell'ambientazione e innalzare al tempo stesso il livello di difficoltà. La perseveranza, però, paga con gli interessi ed è facile, una volta fatto il callo alle dipartite accidentali del povero GERALD, perdersi nell'universo di Spindizzy per ore, complice il continuo desiderio di vedere la schermata successiva. Non è un caso, del resto, se Spindizzy viene attualmente considerato da molti appassionati del CPC come uno dei dieci migliori giochi in assoluto tra quelli realizzati per girare sul computer prodotto da Amstrad.
[Nyabot]