Nyabot è praticamente un fantasma, qualcuno
della cui esistenza gli stessi redattori di A.Rea. 21
dubitano spesso e volentieri. Compare di tanto
in tanto, recensisce qualcosa e poi svanisce di
nuovo, probabilmente per tornare nelle tenebre
da cui era improvvisamente spuntato. Se lo
incontrate, non fidatevi della sua apparenza tenera
e coccolosa: tiene sempre in serbo un'ascia da
lanciare all'indirizzo dei curiosi...
Sinclair ZX Spectrum
Firefly
Ocean | Special FX | Jonathan Smith
29 06 2014
Sono sempre i migliori ad andarsene per primi: un modo di dire che viene ripetuto piuttosto spesso, talvolta a sproposito, ma che si adatta alla perfezione alla prematura dipartita di Jonathan 'Joffa' Smith, scomparso nel 2010. Joffa è stato un personaggio a dir poco peculiare nell'ambito dell'industria dei videogiochi, tanto schivo quanto talentuoso, ma è fuor di dubbio che abbia lasciato un segno indelebile nella memoria dei videogiocatori degli anni 80 in generale e dei possessori di Spectrum in particolare. Nessuno come Joffa è stato in grado di spremere il massimo dall'8 bit Sinclair, peraltro con una costanza quasi sovrumana. Firefly ne è la dimostrazione lampante, oggi come allora.
A Firefly bastano meno di cinque minuti di caricamento da cassetta per parcheggiare nella memoria dello Spectrum uno sparatutto a scorrimento multidirezionale tutt'altro che convenzionale, infarcito di piccole perle che completano a meraviglia l'azione vera e propria. La trama di Firefly non è propriamente originale e vede una navetta da guerra alle prese con un'invasione robotica che ha ridotto in frantumi il pianeta Terra. Le stelle fanno ormai da sfondo a un labirintico impero meccanico che la ciurma della navetta Firefly deve fare a pezzi, distruggendo i nodi di energia che sostengono ogni colonia. Farsi strada in quel che resta del sistema solare, però, non è affatto semplice: l'impero robotico è strutturato a mo' di griglia (generata casualmente all'avvio di ogni partita) ed è proprio all'interno di tale mappa che bisogna muoversi prima di entrare in azione, spostandosi tra le caselle adiacenti e selezionando i quadranti in cui è consentito l'accesso. Alcuni di essi pongono l'utente di fronte a un piccolo test di riflessi (si tratta di bloccare sulla casella giusta un cursore in continuo movimento, pena il rimescolamento della griglia), mentre altri catapultano il giocatore nel cuore dell'azione.
Una volta preso il comando della Firefly è necessario disattivare i nodi del livello di turno, eliminando nel contempo gli avversari e sfruttando i punti di teletrasporto per raggiungere gli angoli più reconditi dello scenario. Tanto la chiusura dei nodi quanto l'avvio della procedura di teletrasporto fanno capo ad altri due minigiochi incentrati sui riflessi, mentre l'azione blastatoria (una volta l'avremmo chiamata così...) si fregia di un ritmo elevato, ma mai troppo frenetico e di un eccellente design dei livelli. L'esplorazione riveste un grande peso e va condotta con cognizione di causa, perché il carburante della Firefly è disponibile in quantità limitate, mentre la caratura tecnica dell'intero pacchetto è all'altezza delle aspettative invariabilmente generate dal coinvolgimento di Smith. L'uso del colore è ottimo, tutti gli elementi rappresentati sullo schermo si muovono con fluidità, la navetta principale è ricca di stile e dettagli (si vedano a tal proposito le fiamme emesse dal propulsore) ed è persino presente una mappa che indica i nodi e i teletrasporti attivi. Firefly, in buona sostanza, è un piccolo capolavoro che merita appieno di essere riscoperto, anche perché viene raramente menzionato nelle liste dei migliori giochi per Spectrum stilate ogni due per tre dalla stampa specializzata. Joffa potrà anche averci salutato, ma non lo dimenticheremo di certo e Firefly è una parte importante del suo lascito.
[Nyabot]