Imbarcato in tenera età su un cargo battente
bandiera liberiana, NO1 ha sviluppato grazie ai
suoi viaggi in giro per il mondo, e ai conseguenti
contatti con numerose popolazioni indigene
legate alle tradizioni, una smodata passione per
l'antico. Passione che oggi riversa nel retrogaming,
in particolare se targato Sega...
Sega Mega Drive
Boogerman - A Pick and Flick Adventure
Interplay | Michael Stragey | Chris Tremmel | Matt Findley | Krisalis
10 08 2014
Basta con Superman, Wolverine, Flash, Hulk o Capitan America. In tempi di crisi ci si deve accontentare di un qualsiasi Normalman o al massimo di qualcosa di leggermente più insidioso, come questo Boogerman. A costo di andarlo a ricercare in un vecchio gioco per Mega Drive.
I superpoteri di Boogerman sono in realtà più naturali che soprannaturali e derivano direttamente dalla costituzione organica, non del tutto sana, dell'obeso supereroe. Il quale, se non gode proprio di ottima salute, ha di sicuro il merito di sfruttare le sue patologie gastrointestinali (e il suo raffreddore, per via del quale può scagliare micidiali caccole a destra e a manca) per il bene dell'umanità e non per scherzacci à la Alvaro Vitali. Perché Boogerman ha una missione nella vita: eliminare i cattivi a suon (ma non solo) di flatulenze e rigurgiti gastrici, piuttosto che col salto in testa praticato dai protagonisti di altri platform. La sua intolleranza ad alcuni cibi tex-mex è addirittura tale da consentirgli di spiccare piccoli voli, quasi come un aereo a reazione, per raggiungere le postazioni di scenari a metà strada tra quelli di un platform classico e quelli di giochi più bizzarri, come p.es. il Toejam and Earl made in Sega.
Il nostro Boogerman, nonostante la tuta rattoppata e gli addominali rilasciati, non ha comunque un compito di poco conto: deve infatti salvare il mondo, andando alla ricerca di una fantomatica macchina anti-inquinamento misteriosamente scomparsa. La trama di base è in realtà tanto esile quanto confusa, con una ventina di livelli popolati da strani scienziati, strani miliardari, strani portali a forma di tazza di cesso, paludi fetenti, fogne, muco, goblin e blob. Per fortuna lo stesso non si può dire del sistema di controllo, più pulito di quello dell'analoga versione Super NES dell'anno dopo (1995), il che risulta decisivo all'interno di un gioco che si rivela di pura azione. E in effetti l'occasione di sfruttare la leggera follia del climax e della grafica (divertente, ben impostata e animata, ma con fondali un po' vuoti) puntando a un gameplay anticonformista, viene del tutto persa. Il tono sopra le righe, raro in un titolo Interplay, resta infatti fine a sé stesso, mentre le gag presenti finiscono per incontrare solo i gusti di un pubblico adolescenziale o meno. Poco ragionamento, poche sorprese se si escludono l'occasionale area segreta e qualche personaggio buffo, ritmo intenso, difficoltà media elevata: in somma, al di là dell'idea di partenza, un platform come tanti altri della sua generazione.
[NO1]