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Nyabot Nyabot è praticamente un fantasma, qualcuno della cui esistenza gli stessi redattori di A.Rea. 21 dubitano spesso e volentieri. Compare di tanto in tanto, recensisce qualcosa e poi svanisce di nuovo, probabilmente per tornare nelle tenebre da cui era improvvisamente spuntato. Se lo incontrate, non fidatevi della sua apparenza tenera e coccolosa: tiene sempre in serbo un'ascia da lanciare all'indirizzo dei curiosi...

Commodore 16
Trailblazer
Gremlin | Mr. Chip Software | Shaun Southern
25 05 2014

Pur avendo raggiunto la fama sul Commodore 64, Trailblazer è in realtà nato sul ben più umile Commodore 16. Sull'ammiraglia a 8 bit di quella che una volta era la grande C il gioco avrebbe poi guadagnato una spettacolare modalità per due utenti in contemporanea e un impianto audiovisivo di maggior caratura, ma rimane il fatto che il merito di aver dato i natali alla serie, poi proseguita con Cosmic Causeway, spetta interamente alla versione C16. Quest'ultima, però, non è ragguardevole soltanto in termini di importanza storica: può invece vantare un'eccellente giocabilità e un'ottima programmazione, entrambe frutto dell'indiscusso genio di Shaun Southern e della sua dimestichezza con il piccolo Commodore 16.

Trailblazer è basato su un'idea estremamente semplice e vede il giocatore alle prese con una sfera da controllare lungo una serie di livelli inquadrati in terza persona. La sfera può esser spostata a destra e a sinistra, se ne può stabilire la velocità ed è possibile farla saltare, anche se solo per un numero limitato di volte per ciascun livello. Ed è proprio il salto a rivestire la maggior importanza nel novero delle azioni eseguibili, visto e considerato che i tracciati sui quali ha luogo la folle corsa della sfera sono letteralmente zeppi di buche e voragini senza fondo.

La scelta di assemblare i piani che fungono da livelli con sequenze di quadrati colorati, inoltre, non deriva soltanto dalla (comprensibile) volontà di comunicare con questo espediente una buona sensazione di velocità. Il colore delle caselle, al contrario, determina tutta una serie di cambiamenti temporanei nel comportamento della sfera, così da aggiungere varietà e difficoltà in parti uguali agli eventi ritratti sullo schermo. Il quadrato blu, per esempio, spinge la sfera in aria e può essere sfruttato in combinazione con il salto per superare i fossati, ma si trova spesso nei pressi di biforcazioni contornate da buche nelle quali è possibile cadere in caso di scarso controllo sul rimbalzo. I quadrati verdi e rossi incrementano e decrementano la velocità, mentre altre caselle particolarmente ostili (a voi scoprirne la tinta!) possono invertire lo schema di controllo.

Non manca, come da tradizione per gli arcade degli anni 80, un limite di tempo che impedisce di prendersela comoda nell'affrontare bonus, malus e pezzi di pavimentazione mancanti, così come non manca una chiara enfasi sull'ottenimento di un punteggio degno di nota. Il sistema di valutazione prende in considerazione le vite perse, il numero di salti inutilizzati e altri fattori nel calcolare i punti da assegnare alla fine di ogni livello, a beneficio dello spessore del gioco. Ciò non mina comunque in alcun modo l'accessibilità di Trailblazer, che fa dell'immediatezza la sua bandiera e del divertimento più puro ed essenziale il suo vanto.

[Nyabot]


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