Imbarcato in tenera età su un cargo battente
bandiera liberiana, NO1 ha sviluppato grazie ai
suoi viaggi in giro per il mondo, e ai conseguenti
contatti con numerose popolazioni indigene
legate alle tradizioni, una smodata passione per
l'antico. Passione che oggi riversa nel retrogaming,
in particolare se targato Sega...
Commodore Amiga
Zeewolf
Binary Asylum | Andy Wilton
16 02 2014
Il futuro della Terra: poche le speranze di vederlo meno grigio di un tramezzino in un autogrill. Zeewolf, in particolare, racconta una storia fantasiosa, ma non del tutto sballata: in un imprecisato futuro il problema principale è diventato quello del riscaldamento globale e nonostante il contributo inquinante di auto, caldaie e CFC il principale responsabile si è rivelato il comportamento criminale della multinazionale dell'energia Ecliptico, ormai tanto ricca da essersi riconvertita in potenza militare. I buoni della situazione sono invece i tizi della Zenith Research, una compagnia più piccola che ha però in mano i piani per realizzare fusioni nucleari pulite. Il problema è che la Ecliptico ha trafugato i piani segreti della concorrente, in modo da continuare a produrre energia secondo i suoi canoni. E qui entra in scena, in uno scenario di guerra anomala ma non meno cruenta, lo Zeewolf del titolo: un elicottero d'attacco ultramoderno elaborato dalla Zenith. Toccherà a voi, nei panni di un pilota mercenario, guidarlo in una serie di missioni (32) fino al trionfo della giustizia. Il tutto appare un po' forzato, ma, insomma, l'ambito è quello della pura sci-fi e tanto basta.
La definizione migliore di Zeewolf è comunque quella, più terra terra, di un Desert Strike maggiormente ragionato e raffinato: l'impaginazione di base e i contenuti delle missioni sono in effetti simili, anche se qui le conseguenze degli errori possono rivelarsi più dure, con livelli che spesso devono essere riaffrontati da capo se si manca anche uno solo degli obiettivi richiesti. Per altri versi, soprattutto visivi, il gioco di Binary Asylum rimanda invece ad altri classici come Virus e Spectre: qui l'effetto tridimensionale viene ottenuto ricorrendo a un terreno a scacchiera, con tanto di ondulazioni e ombre e con sottigliezze varie come le belle esplosioni, gli effetti dei colpi al suolo e lo scorrimento fluido di chopper e aree di gioco (inevitabili il pop-up massiccio e una buona dose di rallentamenti se ci si ostina a giocarlo su Amiga 500, mentre l'utilizzo di un 1200 modifica in pieno velocità e giocabilità). Il tutto dà, o meglio dava, l'idea di uno scenario fantascientifico, grazie all'atmosfera della grafica 3D nuda allora in gran voga. Una volta in ballo, poi, le missioni, chiaramente esposte nei briefing iniziali e riassunte mediante mappa presente su schermo, ricordano nel loro svolgimento quelle della serie Strike, ma al contrario di queste non vengono semplificate dalla concessione di power-up sparsi lungo il paesaggio, il che rende più prudente l'approccio tattico, ma in qualche modo meno coinvolgente la fase esplorativa. Un minimo di aiuto arriva per fortuna dai salvataggi via password.
La vera differenza tra Zeewolf e gli altri shooter di questo tipo bisogna però andarla a cercare nell'impostazione del sistema di controllo, personalizzabile ma sempre aggrovigliato e per di più aggravato dalla risposta di joystick e tastiera. Meglio ricorrere al mouse, che in qualche modo rende più istintiva e precisa la gestione dei movimenti, oppure alternare a seconda dei casi. Una volta presa la mano ai comandi, comunque, Zeewolf non ci mette molto a coinvolgere anche il più scettico dei non amighisti. Il lavoro dei debuttanti Binary Asylum, capitanati da Andy Wilton, era stato eccellente ed è testimoniato dal successo riscontrato al momento dell'uscita originale, nel lontano 1994. Uno dei migliori shooter su Amiga, insomma, e forse l'ultimo colpo di coda del computer Commodore.
[NO1]