Nyabot è praticamente un fantasma, qualcuno
della cui esistenza gli stessi redattori di A.Rea. 21
dubitano spesso e volentieri. Compare di tanto
in tanto, recensisce qualcosa e poi svanisce di
nuovo, probabilmente per tornare nelle tenebre
da cui era improvvisamente spuntato. Se lo
incontrate, non fidatevi della sua apparenza tenera
e coccolosa: tiene sempre in serbo un'ascia da
lanciare all'indirizzo dei curiosi...
Sharp X68000
Sim City: The City Simulator
Imagineer
24 03 2012
Complesso, profondo, ricco di fattori da tenere in considerazione, pesante dal punto di vista della gestione grafica (a dispetto di un'apparenza falsamente semplice e stilizzata) e nato per essere giocato con l'ausilio del mouse: Sim City sembra fatto apposta per l'X68000, a quanto pare, e infatti si comporta egregiamente sul computer delle meraviglie di Sharp. La disposizione degli elementi di gioco in finestre sovrapposte e selezionabili a piacimento è estremamente comoda, i menu a tendina consentono di spostarsi rapidamente tra le varie schermate di opzioni messe a disposizione dei sindaci virtuali dagli sviluppatori di Imagineer, gli eventi vengono gestiti con assoluta nonchalance dall'hardware del computer e tutte le opzioni dell'originale per Amiga, Atari ST e PC vengono riproposte senza tagli degni di nota. Poter passare in una frazione di secondo dalla visualizzazione dettagliata della città alla mappa incrementa la praticità dell'interfaccia utente, il che ribadisce la validità del layout grafico scelto dai programmatori, mentre gli agglomerati urbani guadagnano in leggibilità nei confronti di conversioni meno riuscite grazie al buon livello di rifinitura delle immagini scelte per rappresentare case, edifici commerciali, industrie, stadi e via dicendo.
I menu, dal canto loro, sono ben impaginati e offrono informazioni di vitale importanza in forma semplice e di chiara interpretazione. O almeno lo farebbero, se non fossero interamente (e prevedibilmente) in lingua giapponese. Questo, chiaramente, non può esser considerato un difetto: l'X68000, del resto, veniva venduto unicamente nella Terra del Sol Levante e il software a esso destinato contemplava spesso e volentieri la sola adozione del giapponese come logica conseguenza della distribuzione limitata della macchina. Con un minimo di perseveranza e qualche tentativo effettuato più o meno alla cieca (o con una conoscenza di base dell'idioma), comunque, è possibile districarsi in modo relativamente agevole almeno tra le opzioni di base, a tutto vantaggio della godibilità della simulazione e della sanità mentale dell'aspirante sindaco digitale di turno.
Se è vero che la barriera linguistica non può essere additata come una magagna della versione X68000 di Sim City, però, lo stesso non si può dire a cuor leggero della povertà della sezione sonora del gioco e dell'occasionale riottosità del sistema di controllo. Il primo dei due problemi, per quanto marginale, si risolve nell'utilizzo di una misera manciata di effetti e rumori che possono ben presto venire a noia e che, tra l'altro, non sono neanche particolarmente gradevoli. Ma sono gli episodi di schizofrenia del puntatore controllato dal mouse a dar più grattacapi: non si verificano con frequenza, fortunatamente, ma quando lo fanno lasciano più di un dubbio sull'accuratezza del lavoro eseguito da Imagineer in fase di conversione. Un sonoro chissenefrega, a ogni buon conto, è probabilmente il modo migliore di reagire a queste piccole défaillance: Sim City per X68000 rimane infatti un ottimo gioco a dispetto dei suoi intoppi, tutto sommato trascurabili, e merita pienamente gloria e onore.
[Nyabot]