Nyabot è praticamente un fantasma, qualcuno
della cui esistenza gli stessi redattori di A.Rea. 21
dubitano spesso e volentieri. Compare di tanto
in tanto, recensisce qualcosa e poi svanisce di
nuovo, probabilmente per tornare nelle tenebre
da cui era improvvisamente spuntato. Se lo
incontrate, non fidatevi della sua apparenza tenera
e coccolosa: tiene sempre in serbo un'ascia da
lanciare all'indirizzo dei curiosi...
Commodore 64
Wizard
Ariolasoft | Progressive Peripherals & Software | Sean A. Moore | Steven Luedders
25 05 2013
L'apparenza di Wizard, come spesso accade con i giochi più datati, potrebbe ingannare. Il gioco di Moore e Luedders potrebbe sembrare un banalissimo clone del popolare Jumpman, prodotto appena un anno prima da Epyx, ma la realtà è tutt'altra. Wizard, infatti, potrà anche ricordare l'illustre Jumpman dal punto di vista grafico, ma poggia in realtà su basi solidissime che si allontanano con una certa decisione da quelle del riverito gioco di piattaforme di Randy Glover.
Il protagonista di Wizard è - inutile dirlo - uno stregone con il pallino dei tesori. Vuole recuperarne il maggior numero possibile all'interno di una serie di 40 pericolosissime stanze e per farlo deve balzare di piattaforma in piattaforma, evitando infide trappole e innumerevoli ostacoli e raccogliendo infine una chiave da portare nei pressi dell'apposita serratura per passare al livello successivo. I controlli funzionano a meraviglia e il layout delle stanze è nella maggior parte dei casi eccellente, soprattutto in termini di disposizione dei blocchi calpestabili e degli oggetti: Wizard diventa così un ibrido tra il tradizionale gioco di piattaforme e un puzzle game, andando a richiedere una buona dose di ragionamento e pianificazione in aggiunta agli obbligatori riflessi fulminei. Le collisioni, purtroppo, non sono sempre impeccabili e lo stregone sembra soffrire di una fastidiosa fragilità ossea, dato che basta lasciarlo cadere da pochi pixel di altezza per vederlo perire, ma non sono certamente questi piccoli difetti a poter rovinare un capolavoro come Wizard.
Il principale punto di forza del gioco è infatti talmente intrigante da rendere la produzione nel suo complesso praticamente impermeabile a eventuali critiche. E, come se ciò non bastasse, è anche tanto semplice da rasentare il puro genio. La chiave, in breve, può spesso esser raccolta e portata alla serratura assai prima dell'ottenimento di tutti i tesori, il che consente di giocare Wizard in due diverse maniere. I neofiti e coloro che vogliono avanzare alla massima velocità possibile mireranno sin dall'inizio di ogni livello alla chiave, che garantisce tra l'altro la possibilità di lanciare alcuni utili incantesimi, mentre i veterani e i maniaci del completamento rischieranno un po' di più e tenteranno di incamerare tutti i tesori prima di fuggire verso la salvezza.
La presenza di due approcci completamente diversi tra loro, e per di più lasciati alla totale discrezione del giocatore, era una graditissima novità all'epoca dell'uscita del gioco e non è comune quanto dovrebbe esserlo neanche al giorno d'oggi, a ulteriore riprova dell'importanza storica e della validità di Wizard. L'inclusione di un editor di livelli, infine, aveva e ha tuttora il merito di prolungare l'arco vitale del gioco ben oltre il suo completamento, mettendo in luce per l'ennesima volta la professionalità e l'abilità degli sviluppatori.
[Nyabot]