Nyabot è praticamente un fantasma, qualcuno
della cui esistenza gli stessi redattori di A.Rea. 21
dubitano spesso e volentieri. Compare di tanto
in tanto, recensisce qualcosa e poi svanisce di
nuovo, probabilmente per tornare nelle tenebre
da cui era improvvisamente spuntato. Se lo
incontrate, non fidatevi della sua apparenza tenera
e coccolosa: tiene sempre in serbo un'ascia da
lanciare all'indirizzo dei curiosi...
Amstrad CPC
Donkey Kong
Ocean | Arcana
13 02 2012
Donkey Kong è stato uno dei giochi da bar più popolari di tutti i tempi, nonché il più amato della sua epoca. Tanto amato, in effetti, da spingere qualsiasi possessore di home computer e/o console a desiderarne ardentemente una conversione sulla sua macchina, salvo poi rimanere in parecchi casi con un pizzico di amarezza. Molti degli adattamenti a 8 bit del coin-op targato Nintendo, infatti, erano sì piuttosto fedeli all'originale in termini di grafica e meccaniche di gioco, ma raramente raggiungevano la perfezione e, spesso e volentieri, mancavano di uno dei quattro livelli giocabili nell'originale da sala. Fu assai grande, di conseguenza, lo stupore degli utenti CPC quando si ritrovarono per le mani una conversione di Donkey Kong completa di tutti i livelli visti e adorati nel coin-op, nonché eccellente dal punto di vista grafico.
Replicare sprite e fondali della macchina da bar, d'altronde, non costituì probabilmente una fatica degna di nota per l'hardware Amstrad, ben noto sin dal suo debutto per i colori sgargianti e la discreta disinvoltura nella gestione della grafica. Ciò non toglie che Donkey Kong in versione CPC sia ancor oggi assai bello da guardare e molto più vicino al gioco da sala di quanto non fossero diverse altre conversioni domestiche, magari anche più quotate. Era la presenza della magica quota di quattro livelli, a ogni modo, il vero vanto dell'adattamento per Amstrad del celeberrimo coin-op di nazionalità nipponica, la cui essenza non era stata però trasposta sul CPC nella sua interezza.
Una volta rispolverati la cassetta e/o il disco originali e preso il comando di Jumpman (questo era il primo nome di Mario, tanti anni fa), infatti, non si può fare a meno di notare come il personaggio in tuta e baffoni sia talvolta vagamente restio a seguire gli ordini impartiti tramite il joystick, il che può rendere lievemente più difficile del necessario l'avanzata verso il salvataggio della povera donzella rapita da Kong. Non si tratta comunque di un problema insormontabile, dato che può essere aggirato con un minimo di pratica e un briciolo di pazienza, e ciò fa sì che quella per CPC sia in fin dei conti la miglior conversione di Donkey Kong nell'ambito degli home computer a 8 bit più in voga negli anni 80.
[Nyabot]