Imbarcato in tenera età su un cargo battente
bandiera liberiana, NO1 ha sviluppato grazie ai
suoi viaggi in giro per il mondo, e ai conseguenti
contatti con numerose popolazioni indigene
legate alle tradizioni, una smodata passione per
l'antico. Passione che oggi riversa nel retrogaming,
in particolare se targato Sega...
Nintendo Super NES
The Addams Family: Pugsley's Scavenger Hunt
Ocean
28 10 2013
Anche se le avventure del frugoletto di casa Addams avevano la stessa intelaiatura di un qualsiasi platform dei primi anni novanta (Pugsley's Scavenger Hunt è del '93), Ocean, incredibilmente, aveva comunque deciso di inventarsi qualcosa di nuovo, almeno dal punto di vista della scenografia. Lo spettacolo messo in piedi dagli sviluppatori (Gary Bracey, già presente nel primo episodio dedicato agli Addams, come manager, e James Higgins e Jack Wikeley, beneficiario di un successivo sviluppo di carriera con la partecipazione al bel Silver per PC, come principali membri del team) era infatti sorprendente, almeno a tratti. Trovate grafiche, atmosfera del cartone animato Hanna-Barbera perfettamente riprodotta, trasparenze e distorsioni che a volte sembravano andare oltre le capacità dei chip del Super Nintendo, una qualità estetica costante lungo tutti i livelli che il nostro Pugsley doveva attraversare. Viene da dire: per fortuna, perché altrimenti il menu trito e ritrito a base di piattaforme labirintiche in 2D, acrobazie, ritmo elevato, bonus e salti in testa agli avversari avrebbe potuto schiantare chiunque, in tempi brevi. Non che i platform siano poi veramente cambiati, a parte l'evoluzione tridimensionale, ma ai tempi la dieta a base di videogiochi contava troppo su questo tipo di prodotti, tragicamente tutti uguali.
E in effetti Pugsley's Scavenger Hunt non si distacca dalla lunga pila di titoli analoghi. Le raffinatezze grafiche e la struttura quasi libera della storia (Pugsley deve partecipare a una caccia al tesoro organizzata da sua sorella perlustrando il sinistro villone attraverso sei entrate: gli ambienti, ben caratterizzati in stile Addams e dotati in diverse occasioni di una delle migliori realizzazioni di quei tempi, sono un bizzarro bagno, la stanza della nonna o meglio la sua palla di cristallo, l'attico, il freezer, la cantina e il laboratorio, non necessariamente in questo ordine) non riescono a mascherare un meccanismo di gioco convenzionale e spesso troppo severo. Anche per i fan del genere la sfida è infatti parecchio dura, sia per l'abilità manuale richiesta, sia per la lunghezza dei livelli, sia per l'intensità dell'azione: un maggior numero di riprese di gioco e una minore estensione dei singoli scenari avrebbero forse reso più gradevole il tutto. Avrei anche qualcosa da ridire sulla risposta ai comandi, ma penso che la difficoltà sia comunque più imputabile alla follia delle acrobazie richieste al povero Pugsley. Il quale deve pure rompersi il capo con qualche piccolo enigma: si tratta di cosucce, legate alla ricerca di oggetti, alla pressione di interruttori, allo spostamento di blocchi e all'esplorazione in generale, ma contribuiscono a una certa rottura di zebedei. E alla fine siamo sempre lì: il dilemma è scegliere tra le palle e gli occhi, tentati dalla curiosità e dalle trovate grafiche disseminate lungo gli ambienti e ancora non intraviste. Criticare Pugsley's Scavenger Hunt per il suo parossismo significherebbe però criticare tutto un genere: non che i classici platform di Miyamoto, ad esempio, fossero meno coriacei, anzi.
[NO1]