Tecmo Super Bowl [Nintendo Super NES]

A.Rea. 21 : retrogaming e videogiochi dal 1996!

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Imbarcato in tenera età su un cargo battente bandiera liberiana, NO1 ha sviluppato grazie ai suoi viaggi in giro per il mondo, e ai conseguenti contatti con numerose popolazioni indigene legate alle tradizioni, una smodata passione per l'antico. Passione che oggi riversa nel retrogaming, in particolare se targato Sega...

Nintendo Super NES
Tecmo Super Bowl
Tecmo
22 09 2013

Proveniente da un passato ancora più remoto, Tecmo Super Bowl (1993) doveva difendere sul Super Nintendo il ruolo importante, almeno per il mercato USA, di simulazione di maggior impatto per quanto riguardava il football americano (sul NES a 8 bit il predecessore aveva sbancato il botteghino, portando in cascina milioni di dollari). Missione non da poco, tenendo conto della recente concorrenza: John Madden Football aveva già fatto capire quale sarebbe stato il futuro in materia e allo stato dei fatti era difficile convincere pubblico e stampa di qualcosa di diverso. Tanto più che Tecmo non aveva mai brillato per innovazione, in generale: al massimo si poteva parlare di ottimi prodotti per facilità di gioco e ricchezza di opzioni, come nel caso del quasi contemporaneo Super NBA Basketball. Di sicuro le rivoluzioni (grafiche e non) restavano però distanti dalle corde della softco giapponese. Nello specifico non era comunque questo che preoccupava i tanti fan del precedente Tecmo Super Bowl. Probabilmente nessuno tra loro auspicava sfracelli e stravolgimenti: quello che ci si aspettava dal remake era un look migliore da spalmare su un gameplay collaudato. E le intenzioni di Tecmo erano proprio queste.

Il problema era però che lo scarso coraggio, dimostrato più volte, qui portava quasi alla paralisi. Il gameplay non meritava di essere stravolto, e va bene, ma concedere qualche opzione e qualche trovata in più non avrebbe fatto male a nessuno. E invece, come nel predecessore, l'impronta arcade, da coin-op senza fronzoli, qui è ancora evidente: fatte le debite proporzioni, se è per questo, anche di più. A fronte dei veri e propri playbook che in John Madden la facevano da padroni qui abbiamo solo otto schemi tra cui scegliere per operare azioni in attacco e in difesa: il gioco diventa così più veloce e accessibile a tutti, forse anche a chi non sa nemmeno chi siano Steelers o Redskins o un quarterback, ma, insomma, di profondità proprio non si può parlare. In realtà la sensazione è quella di non riuscire a far fare ai propri giocatori quello che si vuole, o almeno non con la dovuta precisione: la stessa interfaccia di comando, impostata con una certa semplicità, sembra più confusa di quella di Madden, decisamente più ricca.

La nuova veste grafica a 16 bit, poi, non segna un miglioramento significativo, nonostante una maggiore nitidezza, più dettaglio e animazioni meglio articolate: la visuale resta impostata lateralmente, e va bene data la tradizione, ma l'inquadratura alta sposta ancora la scala degli sprite verso il tendenzialmente minuscolo, senza comunque riuscire a mostrare in pieno gli spostamenti delle squadre. L'impressione (ma solo l'impressione), tra scorrevolezza di gioco e inquadratura allargata, è quella di un Sensible Soccer per football americano. In realtà non è così: qui regna semplicemente una eccessiva facilità, con continue vittorie anche scegliendo squadre di seconda schiera e con una certa noia che non tarda a farsi strada, anche a causa di una presentazione banale. Buoni invece gli effetti sonori e ottima la variante per due giocatori, che rende ovviamente meno prevedibile il tutto. Alla fine: un arcade gradevole (ancora di più nelle altre due edizioni su Super NES, più complete), diverso dai soliti Madden di quei tempi, ma forse indirizzato ai soli fan dell'omonimo episodio su NES. I quali probabilmente preferiranno rivolgersi a quest'ultimo per rinverdire i propri ricordi.

[NO1]