Imbarcato in tenera età su un cargo battente
bandiera liberiana, NO1 ha sviluppato grazie ai
suoi viaggi in giro per il mondo, e ai conseguenti
contatti con numerose popolazioni indigene
legate alle tradizioni, una smodata passione per
l'antico. Passione che oggi riversa nel retrogaming,
in particolare se targato Sega...
Nintendo Game Boy
Star Trek: The Next Generation
Absolute Entertainment | Mark Beardsley | Gregory A. Faccone
01 07 2013
Come alle elementari quando si cerca di fare entrare il tre nel quattro, nelle divisioni, l'operazione di trasferimento di una qualsiasi porzione di Star Trek sul Game Boy sembra davvero impresa disperata, soprattutto alla luce della odierna tecnologia (non scordiamoci: il mattoncino grigio, insomma il vecchio portatile Nintendo, aveva uno schermo LCD in bianco e nero antidiluviano e un hardware che il vostro citofono attuale potrebbe tranquillamente surclassare). Eppure nel lontano 1993 era proprio quello che avevano tentato gli ineffabili programmatori di Absolute. Con risultati solo relativi.
Relativi a quanto la febbre di Star Trek vi ha o aveva più o meno preso, con i primi episodi e poi via via a crescere tra film, spin-off e riprese varie. Star Trek: The Next Generation, insomma, non era certo un gioco per tutti e ancora meno lo è oggi. C'è chi rabbrividisce alla sola menzione dei capitani Kirk o Picard e chi invece viene colto da brividi di passione. Per gli appassionati, è chiaro, qualsiasi cosa è buona per ravvivare un amore sempiterno: ma anche in questo caso The Next Generation può risultare un qualcosa di molto particolare. Qualcosa a metà strada tra un gioco di ruolo gestionale e uno d'azione, ma con una componente strategica a dominare tutte le numerose missioni presenti. Qui, in pratica, si assume il ruolo di un cadetto dell'accademia militare in pieno addestramento: prima di arrivare a pilotare astronavi della classe Galaxy il nostro giovanotto dovrà infatti dimostrare di essere in grado di capire ed eseguire gli ordini, come pure di essere capace di prendere decisioni di una certa gravità.
Per ottenere tutto questo l'Accademia ha messo a punto un simulatore olografico dedicato alla ricostruzione degli aspetti di una vera USS Enterprise NCC-1701-D, impegnata in una serie di missioni interplanetarie. Le direttive di base vengono impartite dal Capitano Picard e sul ponte di controllo virtuale il nostro cadetto potrà anche contare sulla collaborazione di veterani della serie televisiva, come Worf, La Forge, O'Brien o Riker, ognuno con le proprie competenze in un dato settore e in grado di intervenire sul comportamento della nave scuola. L'atmosfera riprende in pieno quella dei telefilm, e questo non potrà non affascinare anche il più tiepido dei fan, ma la limitazione degli ambienti di gioco (ci si muove in pratica solo sul ponte di comando, con molte schermate fisse peraltro di qualità sconosciuta ad altri titoli per Game Boy) non può non limitare anche il gameplay. Le missioni spaziano da quelle di soccorso su pianeti in pericolo a quelle di semplice trasporto, con varianti che riguardano pattugliamenti o emergenze diplomatiche, ma lo schema resta in fondo immutabile, con molti (troppi?) fattori tecnici di cui tenere conto e un ricorso al combattimento in diretta che riesce per fortuna ad agitare un po' le cose. La componente grafica è molto buona e concede fasi quasi da shooter arcade quando si tratta di rincorrere navi nemiche tra un pianeta e un altro; le stesse schermate fisse di cui sopra sono poi talmente ben realizzate da superare quelle presenti nel successivo adattamento per il NES. Il che la dice lunga sull'attenzione con cui il gioco è stato prodotto, ma non salva Star Trek dalla sua stessa natura: quella di essere un simulatore di volo della Enterprise e niente più. Il che, ovviamente, restringe non poco il bacino di utenza. Per chi è invece interessato all'argomento e ha ancora un Game Boy: una occasione più unica che rara per rivivere le vicende della serie TV.
[NO1]