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NO1 Imbarcato in tenera età su un cargo battente bandiera liberiana, NO1 ha sviluppato grazie ai suoi viaggi in giro per il mondo, e ai conseguenti contatti con numerose popolazioni indigene legate alle tradizioni, una smodata passione per l'antico. Passione che oggi riversa nel retrogaming, in particolare se targato Sega...

Nintendo NES
Hudson Hawk
Ocean
22 04 2013

In una delle prime scene di Hudson Hawk un giovane Bruce Willis, appena uscito di galera, nel mezzo di una discussione sulle nuove forme di divertimento confessava al suo incredulo socio di non avere idea di cosa cavolo fosse "to play Nintendo". Il che dà la misura di quanto fossero invece popolari le console della casa giapponese negli States, all'inizio degli anni novanta. E pensare a come sia invecchiato male Hudson Hawk (il film) fa capire quanto sia vecchio anche questo omonimo gioco per Nintendo Entertainment System. Comunque sia, come nel film, il nostro Bruce recita qui la parte di un rapinatore acrobatico di grande fama ma sulla via del prepensionamento. La sua ficaggine, continuamente ostentata, risulta però assolutamente fuori luogo all'interno di un film tanto autocelebrativo quanto irritante. Nel platform di Ocean, invece, il nostro criminale eroe non è nemmeno fico: il tocco da rapinatore sembra infatti completamente perso, data l'incapacità di effettuare le più semplici movenze. Ad esempio: per superare ostacoli di una qualche altezza Hudson Hawk può spostare oggetti e casse, per poi arrampicarcisi sopra, ma quasi ogni tentativo di scalata risulta complicato dalla instabilità dei piani di appoggio, che scivolano via ad ogni piè sospinto, e da controlli altrettanto imprecisi.

Derivando dall'acquisizione dell'ennesima licenza da parte della infaticabile Ocean, Hudson Hawk (1991) riprende abbastanza fedelmente il contenuto del film. La coppia Darwin e Minerva Mayflower assume così il nostro protagonista per fargli rubare varie parti delle macchine rinascimentali di Leonardo Da Vinci, al fine di mettere in piedi un generatore alchemico di oro. Il rapinatore, come noi, guarda a tutto questo come ad una autentica cazzata, ma la diabolica coppia, come incentivo all'azione, pensa bene di utilizzare il rapimento del vecchio socio di cui sopra per ricorrere a un ricatto. Hudson Hawk si ritrova quindi suo malgrado a fare acrobazie, arrampicarsi, risolvere piccoli enigmi e quant'altro all'interno di una vasta palazzina, in un antico castello e addirittura dentro al Vaticano, cercando di evitare cani, guardiani, trappole, sistemi di allarme e provando a recuperare quanto richiesto dai ricattatori.

Come in ogni classico platformer del tempo l'azione è vista di lato e segue gli schemi tradizionali di salto, esplorazione di piattaforme e aggressione a carico degli avversari. I quali non corrono grandi rischi: il rapinatore prova ad aggirarli (se ci riesce: la sua capacità di salto è imbarazzante) e in casus belli si rivela pessimo boxeur e killer, armato come è di una improbabile palla da baseball, o almeno tale sembrerebbe il coso qui rappresentato. In ogni caso, a parte la figura del protagonista che di sicuro non ricorda Bruce Willis, la grafica è molto buona, almeno per un tie-in Ocean a otto bit: il gioco in sé e per sé, però, si rivela duro al limite della ragion d'essere. Il che, con tre livelli in toto, potrebbe pure essere un fatto vantaggioso, sempre che si ignori che è un fatto che avviene per motivi sbagliati e sempre che si trovino giocatori armati della pazienza necessaria per affrontarlo. Per chi di pazienza non ne ha più: evitare, come ai tempi avete evitato il film.

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