Dopo aver fondato A.Rea. 21 insieme a NO1 e
LH3CT, Shrapnel ha svolto il lavoro di mantenimento
del sito fino alla chiusura dello stesso e ne ha poi
curato la riapertura. Ha scritto su Super Console, Mega
Console, Videogiochi e PSM, ha gestito per due anni e
mezzo un negozio di videogiochi e ha lavorato come
game designer e sceneggiatore su uno sparatutto per PC
intitolato Steel Saviour. Ha inoltre scritto per un paio
di riviste cartacee dedicate agli utenti iOS e macOS.
Nintendo NES
Kabuki: Quantum Fighter
Halken | HAL Laboratory | Human | Hiroyuki Itoh
18 04 2013
La Terra del futuro è interamente gestita dai computer. Qualsiasi attività umana passa per un software di qualche genere, indipendentemente dalla sua rilevanza, il che vuol dire che anche questioni come la sicurezza mondiale sono in mano alle macchine. Il che, di per sé, non sarebbe un male, se non fosse per un piccolo dettaglio: i computer, così come gli uomini, sono inclini a essere attaccati da virus di vario genere. Virus che di solito non producono danni degni di nota, ma che nel futuro di Kabuki: Quantum Fighter si sono evoluti in maniera imprevedibile e hanno finito per infettare i sistemi di difesa che garantiscono la pace nel mondo. Il compito di riportare la situazione sotto controllo spetta, come spesso accade nei videogiochi, a un solo uomo, ovvero il colonnello O'Connor / O'Conner (il manuale e il gioco presentano nomi diversi per il valoroso milite...), trasferito tramite un procedimento sperimentale all'interno delle macchine da disinfestare. L'operazione di traslazione digitale (!) viene portata a termine con successo, ma una volta giunto all'interno del computer il colonnello si ritrova a vestire i panni di un agguerrito attore del teatro kabuki...
Inutile girarci intorno: le premesse di Kabuki: Quantum Fighter sono a dir poco bizzarre, se non addirittura ridicole, ma preparano in realtà il terreno per un titolo decisamente tradizionale. Il gioco calca le orme dei classici titoli d'azione a scorrimento laterale di scuola giapponese, proponendo sei diversi livelli (ambientati nei circuiti delle macchine infettate) pattugliati da una vasta gamma di avversari dotati di caratteristiche ben precise. Ciascuno di essi va quindi affrontato nel modo giusto, il che non è altro che un pretesto per adoperare con efficacia le numerose armi gentilmente messe a disposizione dagli sviluppatori. Ed ecco che si torna, anche se solo per un istante, nel regno della follia nipponica: il principale strumento offensivo del protagonista è infatti la sua folta chioma! Anche in questo caso, comunque, si tratta di una bizzarria scenica, più che funzionale, dato che la capigliatura dell'eroe può essere utilizzata per gli assalti ravvicinati esattamente come si farebbe con i pugni dei protagonisti di tanti altri giochi, pur se con delle animazioni d'attacco indubbiamente originali.
Al di là delle sue deviazioni dalla strada maestra, a ogni modo, Kabuki: Quantum Fighter fa del suo meglio per aderire ai dettami del suo genere d'appartenenza e, al tempo stesso, per sfruttarne adeguatamente le potenzialità allo scopo di imbastire una struttura godibile e curata. Il livello di difficoltà può occasionalmente portare alla furia più cieca, ma la varietà dei livelli e dei nemici (che includono ovviamente gli immancabili boss), la reattività del sistema di controllo, la precisione dei movimenti del protagonista (che può anche arrampicarsi su determinati muri e appendersi alle piattaforme) e l'ottima realizzazione tecnica, ineccepibile sia dal punto di vista grafico che da quello sonoro, contribuiscono a elevare Kabuki: Quantum Fighter al di sopra della maggior parte della sua concorrenza, nonostante la relativa brevità complessiva.
[Shrapnel]