Imbarcato in tenera età su un cargo battente
bandiera liberiana, NO1 ha sviluppato grazie ai
suoi viaggi in giro per il mondo, e ai conseguenti
contatti con numerose popolazioni indigene
legate alle tradizioni, una smodata passione per
l'antico. Passione che oggi riversa nel retrogaming,
in particolare se targato Sega...
Sega Mega CD
SoulStar
Core | Roberto Cirillo | Mark Avory | Guy Miller
28 05 2013
Magari qualcuno pensa di avere un nome schifoso. Forse è Tarquinio, Concetto o Giocasta. Ma pensate un po' a quei poveri alieni a cui un destino cinico ha riservato l'appellativo di Myrkoidi. Ridicolizzati in tutto l'universo a causa del loro nome, i Myrkoidi non hanno avuto altra scelta che il genocidio di intere popolazioni nella speranza di porre fine allo sputtanamento intergalattico. Adesso tocca alla Terra e voi, in questo SoulStar e nei panni di un Bryk Hammelt altrettanto sfigato all'anagrafe, dovrete fermare il loro attacco. Per fortuna Bryk non è un semplice pilota ma un Cryo-Commando quasi immortale (eh?) e ha a sua disposizione un arsenale completo che gli permetterà di combattere gli alieni lungo la superficie dei pianeti, nello spazio e all'interno delle loro basi sotterranee. Trattasi di shooter, ovviamente, ma parlando di Core e di Mega CD ci si sposta altrettanto ovviamente sul piano di un 3D evoluto, almeno per il 1994 e per l'era pre-PlayStation, con tanto di ottima colonna sonora e di introduzioni FMV a giustificare ulteriormente l'uso del CD. L'inquadratura resta in terza persona, con un panorama costruito con poligoni che scorre in primo piano, ma l'andamento di gioco varia da uno sparatutto in vena Galaxy Force a uno a movimento libero, in stile Battlecorps, passando poi per sei diversi pianeti e attraverso sezioni che ricordano un altro successo Core, quel Thundehawk che qualche tempo prima aveva segnato nuovi standard con l'arrivo di un texture mapping grezzo, ma in grado di arricchire comunque la grafica poligonale di quegli anni.
Gli sviluppatori (in prima linea Mark Avory, poi ideatore dello sfortunato Fighting Force per PlayStation, e Guy Miller, anche lui impegnato qualche anno dopo in un'impresa dagli esiti avversi, quello Sahdow Man per Nintendo 64 compreso solo dalla stampa USA) hanno cercato di dare al tutto un minimo di aspetto di campagna militare. Ad esempio, prima di ognuna delle quaranta missioni presenti, il nostro Bryk beneficerà di un bel briefing dettagliato, con tanto di grafica wireframe e di voce computerizzata a illustrare gli obiettivi da perseguire. Fatto da non sottovalutare, sia perché trama e incarichi risultano abbastanza complessi, sia perché nemici e mezzi da combattimento variano di volta in volta, con caratteristiche e strategie diverse a cui prendere le misure. Ad esempio il vostro caccia spaziale si rivela di una manovrabilità eccezionale, mentre il Combat Walker da terreno e soprattutto il Turbo Copter (quasi un altro chopper Thunderhawk, ma più simile a un aspirapolvere portatile che ad altro) richiedono un continuo controllo degli angoli di tiro, dell'altitudine e di altri fattori tecnici piuttosto annoianti. Per fortuna, grazie a buon un '2-player mode', potrete affidare a un altro giocatore le incombenze di guida, mentre voi vi dedicherete al massacro indiscriminato. E appunto di massacro si tratta: SoulStar alla fine è uno shooter intenso e tra difficoltà di manovra e orde di alieni incavolati solo i più coriacei riusciranno a sopravvivere (nonostante il soccorso saltuario da parte della nave madre, in caso di emergenza). Insomma SoulStar è un gioco meno fascinoso di Thunderhawk e non ha nemmeno potuto godere dello stesso successo, dato il momento in cui è stato lanciato, ma resta una delle cose migliori per Mega CD; è anche grazie a lui che una softco marginale come Core è riuscita a raggiungere quel livello di credibilità che la porterà poi ai fasti di Tomb Raider.
[NO1]