Imbarcato in tenera età su un cargo battente
bandiera liberiana, NO1 ha sviluppato grazie ai
suoi viaggi in giro per il mondo, e ai conseguenti
contatti con numerose popolazioni indigene
legate alle tradizioni, una smodata passione per
l'antico. Passione che oggi riversa nel retrogaming,
in particolare se targato Sega...
Sega Mega Drive
Ayrton Senna's Super Monaco GP II
Sega
25 02 2013
Certo che la Formula 1 di una volta... Personaggi come Graham Hill, Jim Clark, Mario Andretti, Emerson Fittipaldi, Jackie Stewart, Lauda, Villeneuve non saltano certo fuori ogni giorno. Classe, coraggio, addirittura la sola presenza fisica facevano immediatamente dire: questo qui segna un'epoca, non riusciremo a scordarlo. Che dire di Ayrton Senna, allora? Già al suo debutto con la Toleman bastava guardarlo in quella faccia un po' così per capire che apparteneva a un'altra categoria, forse a un altro mondo.
Tutt'altro discorso per i videogiochi. Prima del debutto su PlayStation della eterna serie Formula 1, diciamo la verità, si poteva al massimo parlare di tentativi, con risultati spesso approssimativi. Poco realismo, soprattutto sulle console, oppure al contrario un realismo raggelante nelle simulazioni per PC, si accompagnavano a realizzazioni grafiche volenterose, ma molto lontane dalla verosimiglianza dei giochi di oggi. Unica eccezione, forse, il misconosciuto F1 Circus di Nichibutsu, visivamente minimalista ma perlomeno scientifico nell'approccio alla materia. In questo panorama di 'vorrei ma non posso' un settore a parte riguardava poi i coin-op da sala giochi, che potevano sfruttare hardware ben più potenti di quelli casalinghi. Il cavallo di battaglia della corazzata Sega, in questo campo, era stato Super Monaco GP, lanciato in sala giochi nel 1989 e basato essenzialmente su una versione fantasiosa del circuito del Principato, fatto che aveva permesso ai programmatori di concentrarsi prima di tutto sulle sue caratteristiche estetiche, ottenendo così una grafica all'avanguardia per i tempi. La successiva trasposizione su Mega Drive puntava ovviamente a tutt'altro obiettivo, con una impostazione tecnica meno ambiziosa ma con una rappresentazione di tutti i sedici circuiti allora presenti nel Mondiale F1. Accoglienza comunque caldissima da parte della stampa e ottime vendite su tutti i mercati.
Il remake del 1992 andò bene ma non ebbe la stessa fortuna, per motivi comprensibili (variazioni infinitesimali rispetto al predecessore) che oggi come oggi, a fronte di esborsi in pratica identici per le due versioni, non sembrano più così decisivi. Comunque, per giustificare un po' di più la nuova uscita, Sega ai tempi scelse di farsi appoggiare da un testimonial di successo: Ayrton Senna, appunto. Il suo intervento per fortuna non si limitava a una comparsa in copertina, come da copione, ma consisteva anche nel fornire suggerimenti di guida per ciascun circuito e nel concedere il suo nome per una sfida diretta. Fattore di certo non decisivo, ma che unito a qualche miglioramento grafico degli scarni fondali, a diverse opzioni in più e all'inserimento di nuove schermate a effetto e di un utile 'battery back-up' dava l'impressione di una maggiore cura generale. Per il resto rimaneva l'impostazione arcade del gioco, camuffata da una inquadratura in soggettiva che dava l'illusione di un qualche realismo e aumentava la difficoltà di guida, soprattutto nei sorpassi, alla faccia di una tenuta di strada tanto buona quanto artificiale. La stessa ricostruzione del Campionato Mondiale non risultava poi particolarmente fedele, senza una licenza ufficiale FIA, con piloti e monoposto di pura fantasia e un mercato piloti che consentiva il passaggio del giocatore a team sempre più forti. Ayrton Senna's Super Monaco GP II resta comunque il miglior esempio di racer non tridimensionale, nel segno del classico bitmap dei tempi andati, ma con una velocità che poco aveva da invidiare ai primi tentativi a poligoni (F1 di Domark) e con l'unica vera aggravante dell'assenza di un '2-player mode'.
[NO1]