Imbarcato in tenera età su un cargo battente
bandiera liberiana, NO1 ha sviluppato grazie ai
suoi viaggi in giro per il mondo, e ai conseguenti
contatti con numerose popolazioni indigene
legate alle tradizioni, una smodata passione per
l'antico. Passione che oggi riversa nel retrogaming,
in particolare se targato Sega...
Sega Game Gear
Dr. Robotnik's Mean Bean Machine
Sega | Compile
17 12 2012
Come dice il saggio: questi sono i giochi per cui sono state inventate le console portatili. Lo diceva riguardo a Tetris e al Game Boy, ma avrebbe potuto dirlo anche nel caso del Game Gear e di questo Dr. Robotnik's Mean Bean Machine.
Titolo altisonante, ma si tratta del buon vecchio Puyo Puyo con l'aggiunta di una variante che lo colloca nel mondo di Sonic e di quello del suo arcinemico, il Dottor Robotnik appunto. Il tutto con un volo pindarico e uno straccio di trama che in qualche modo giustifica il cambio di denominazione, ma che appare superflua ai più. Insomma, come dicevamo, questo è uno degli spin-off a corredo del franchise Sonic che Sega fece uscire nei primi anni novanta (questo è del 1993) con alterno successo. Il Puyo Puyo che si agita sotto le modifiche grafiche è il solito clone di Tetris o Columns che, dopo aver esordito in sala giochi sotto l'etichetta Compile, era sbarcato in varie forme su un po' tutte le piattaforme esistenti ai tempi, fatta forse eccezione per le calcolatrici Texas Instruments e per i portachiavi LCD. Una cosa bisogna dirla però: in maniera del tutto sorprendente questo puzzler, in forma originale o di derivato che sia, è ancora per molti un gioco indimenticabile, addirittura uno dei migliori di tutti i tempi per un certo tipo di pubblico (ragazze, giocatori occasionali, mia zia) anche al di là della diretta concorrenza di cui sopra.
Dr. Robotnik's Mean Bean Machine, in particolare, descrive come fagioli (Beans, abitanti di Beansville) i simpatici blob di gelatina presenti in tutti i Puyo Puyo. Questo ha in qualche modo a che fare con la trama della modalità Scenario, in cui bisogna affrontare in sequenza una dozzina di robot di Robotnik prima di arrivare al boss finale: i robot, tra l'altro, hanno una capacità di reazione più o meno grande e diversi comportamenti tattici, il che rende più dura la sfida. Alla fine, comunque, come in Tetris o in qualsiasi altra cosa simile, ci tocca in pratica piazzare dei segmenti colorati che scendono dall'alto in modo da unire quattro o più blob dello stesso colore, farli così sparire ed evitare il riempimento di una botola. Le botole, a dire la verità, di solito sono due: una per il giocatore e l'altra per uno dei personaggi controllati dalla CPU o per il secondo giocatore. Organizzate bene i vostri blob e riuscirete ad inviare nella botola contigua una serie di fagioli letali (trasparenti) che finiranno per ostacolare il vostro antagonista. Come tutti i giochi di questo tipo, quindi, Dr. Robotnik's Mean Bean Machine è molto semplice, molto colorato, molto coinvolgente e, in particolare, anche molto coriaceo, perché ancora di più che in Tetris bisogna scegliere le proprie mosse con grande anticipo. Bella presentazione, grafica brillante in stile Sonic, musiche simpatiche, un '2-player mode' un po' macchinoso che richiede due console e un cavo link. Alla fine, ammesso che ne abbiate ancora uno in cantina, una delle cose più divertenti da far girare sul vostro vecchio Game Gear.
[NO1]