Imbarcato in tenera età su un cargo battente
bandiera liberiana, NO1 ha sviluppato grazie ai
suoi viaggi in giro per il mondo, e ai conseguenti
contatti con numerose popolazioni indigene
legate alle tradizioni, una smodata passione per
l'antico. Passione che oggi riversa nel retrogaming,
in particolare se targato Sega...
Sega Mega CD
Night Trap
Sega | Digital Pictures | Hasbro
14 12 2011
Full Motion Video, trama interattiva, videogiochi impostati come film. Il sogno proibito di ogni produttore di titoli su CD-ROM, almeno nei novanta ante PlayStation. Peccato però che nessuno si sia avvicinato all'obiettivo, riservando al vulgo solo tentativi elementari, operati su filmati degni di un C-movie. E forse l'emblema di quella moda abortita, portata avanti con ostinazione soprattutto sul Mega CD, è proprio questo celebre Night Trap, nel male e nel (purtroppo non molto) bene.
Diamo pure a Night Trap la concessione delle attenuanti filologiche, che lo fanno considerare con la simpatia riservata a un modernariato di successo. Ma il dubbio che già tutti manifestavano ai tempi (alla fine, dietro la facciata, il gioco c'è o no?) si manifesta adesso in tutta la sua chiarezza e con poco scampo. In somma, il gioco non c'è: alla fine si tratta solo di memorizzare le diverse fasi della sceneggiatura e di spingere un tasto al momento giusto, o poco più, non molto diversamente da quanto accadeva con i preistorici LaserDisc come Dragon's Lair, e questo fa apparire Night Trap ancora più vecchio di quanto sia in realtà (1993 su Mega CD).
Vediamo la trama, fattore che dovrebbe quindi risultare fondamentale. Il protagonista è un membro della SCAT (Sega Control Attack Team), organizzazione forse emula delle più famose squadre SWAT. C'è una casa piena di gente, soprattutto biondine poco vestite (ohibò), che viene attaccata da individui ammantati di nero e che ci dicono avere abitudini simil-vampiresche (!). Il vostro compito consiste nel proteggere la casa dalle intrusioni di questi esseri, stante pure la presenza al suo interno di un altro detective della SCAT, infiltrato per fornire informazioni su quanto accade durante la notte (un'altra delle biondine in party, interpretata dall'unica di una qualche fama, Dana Plato, già intravista in alcuni telefilm anni ottanta). I movimenti dei personaggi, vittime in fuga e improbabili carnefici, vengono controllati e visualizzati attraverso otto telecamere dislocate in diverse stanze ed è proprio grazie a questo sistema video che si entra nel pieno del gioco. In pratica e molto semplicemente: per chiudere la missione bisognerà utilizzare una serie di trappole più o meno strane, destinate alla eliminazione più o meno totale degli invasori, con punteggio finale più o meno alto.
Il tutto viene comandato a partire da una toolbar che include le otto inquadrature della sicurezza e che segnala sia il momento in cui bisogna far partire la trappola (un flash rapido), sia il codice specifico da utilizzare per mettere in funzione l'allarme. Un bel casino, insomma, che si risolve però, come dicevamo, nello spingere un tasto al momento giusto, o poco più. Un bel casino che comunque comporta in toto un paio d'ore di vari Full Motion Video, come pure una performance recitativa talmente improbabile da risultare il fattore di maggiore spasso di Night Trap. Il quale, a fronte di un buon successo commerciale e di una certa popolarità come antesignano del genere, riuscì lo stesso a vincere parecchi premi come peggior videogioco di sempre. Destino non del tutto meritato: Digital Pictures e Sega (con Tom Zito e Kevin Welsh unici ad avere un seguito come produttori tra Mega CD e 3DO) si erano lanciate in una crociata disperata, dati i mezzi del tempo e le contraddizioni di base, ma al di là di qualche ulteriore mancamento (FMV sgranato con tanto di finestra dimezzata) Night Trap resta un reperto significativo e un'esperienza divertente, anche con la sua monotonia e col suo umorismo involontario. Badate bene: un'esperienza, perché forse di vero videogioco non sarebbe giusto parlare.
[NO1]