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NO1 Imbarcato in tenera età su un cargo battente bandiera liberiana, NO1 ha sviluppato grazie ai suoi viaggi in giro per il mondo, e ai conseguenti contatti con numerose popolazioni indigene legate alle tradizioni, una smodata passione per l'antico. Passione che oggi riversa nel retrogaming, in particolare se targato Sega...

Nintendo Super NES
Faceball 2000
BPS | Xanth Software F/X
07 07 2011

Come spesso accade ai veterani del Commodore 64 e dell'Atari 800 (o perfino del Mattel Intellivision), è facile guardare a classici come Dropzone, Crystal Castles o Paradroid con occhiali colorati di rosa. E magari con tutte le ragioni di questo mondo. Ma ogni tanto capita pure che un vecchio gioco, improvvisamente riproposto in chiave più o meno moderna, riesca a frantumare ogni forma di nostalgia, a dispetto dei tentativi di revisione. Faceball 2000, recuperato nel 1992 su Super Nintendo, è un esempio perfetto di tale fenomeno.

Basato su un antico gioco per Atari ST chiamato MIDI Maze, Faceball 2000 è monotono anche nella premessa: si tratta infatti di muoversi lungo una serie di labirinti tridimensionali con lo scopo di cacciare faccine smiley sospese a mezz'aria come palloni volanti, evitando di essere colpiti di rimando. Mentre il tentativo di 3D originale è stato riarrangiato decentemente, quasi tutto il resto soffre per via dei limiti oggettivi della console Nintendo, certo non progettata per questo tipo di grafica, e a causa della disattenzione dei programmatori, di sicuro non in grado di utilizzare chip come il Super FX o di produrre qualcosa di più sofisticato in termini di gameplay. Le arene sono molto simili tra loro (al design dei fondali abbiamo Roger Dean, ovvero - secondo fonti accreditate - proprio quello delle copertine degli Yes), protagonista e avversari si muovono come in slow-motion e i colpi impiegano un'eternità per arrivare al bersaglio, con impatti tra l'altro abbastanza imprecisi e qualche sospetto fondato di collisione irregolare.

Gli sviluppatori (con produttore capo un non molto conosciuto David Nolte) hanno poi inserito un paio di extra per movimentare la situazione (una modalità esibizione vagamente modificabile, un po' più varia insomma, e un '2-player mode' con uno split-scren chissà perché non aggravato da ulteriori rallentamenti), ma questo non ha comunque evitato a Faceball 2000 il patentino di gioco troppo facile o non semplice per motivi tutti sbagliati. Siamo insomma molto lontani dalla Virtual Reality sbandierata in copertina, ovviamente, come siamo lontani dalla tridimensionalità conosciuta ai giorni nostri (soprattutto come fluidità, nonostante l'area visiva sia ridotta a circa la metà dello schermo proprio per questo). Ciononostante Faceball 2000 mantiene un certo fascino da rarità archeologica, vuoi per la sua scarsa diffusione, vuoi per essere nel ristretto club dei titoli 3D per Super Nintendo, vuoi per la sua semplicità da Pac-Man con componente shooter. Non aspettatevi però miracoli: Faceball 2000 è troppo limitato per sollecitare qualcosa di più della semplice curiosità.

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