Dopo aver fondato A.Rea. 21 insieme a NO1 e
LH3CT, Shrapnel ha svolto il lavoro di mantenimento
del sito fino alla chiusura dello stesso e ne ha poi
curato la riapertura. Ha scritto su Super Console, Mega
Console, Videogiochi e PSM, ha gestito per due anni e
mezzo un negozio di videogiochi e ha lavorato come
game designer e sceneggiatore su uno sparatutto per PC
intitolato Steel Saviour. Ha inoltre scritto per un paio
di riviste cartacee dedicate agli utenti iOS e macOS.
Commodore 16
Daley Thompson's Star Events
Ocean
07 08 2012
Il decathlon è composto da dieci eventi: lo sa persino Chanel West Coast, che interrogata in proposito da Rob Dyrdek durante una puntata di Ridiculousness ha risposto correttamente alla domanda. E allora perché Daley Thompson's Star Events, ovvero un gioco dedicato al decatleta più famoso nella storia dello sport britannico, di eventi ne ha solo sette? Non lo sappiamo per certo, ma crediamo che le ragioni alle spalle di tale taglio siano fondamentalmente due. La prima: il povero Commodore 16 avrebbe probabilmente rischiato di arrivare con il fiato corto, anzi cortissimo, al fatidico decimo evento. La seconda: Ocean credeva fermamente nella sua serie sportiva, ma non altrettanto fermamente nel suddetto Commodore 16, sul quale non aveva quindi alcuna intenzione di profondersi negli sforzi necessari per la scrittura di un gioco di corpose proporzioni.
Sta di fatto che Daley Thompson's Star Events si presenta registrato su entrambi i lati della cassetta che lo contiene, ciascuno dei quali custodisce una parte delle fasi di gioco. Il primo lato offre, non prima di aver portato a termine un caricamento piuttosto lungo, quattro eventi: i cento e i quattrocento metri piani e i centodieci e i duecento metri a ostacoli. Ogni prova viene introdotta da un breve stacco musicale, tutto sommato apprezzabile, e prevede il classico martellamento del joystick per essere conclusa con successo. Nel caso delle frazioni dedicate alla corsa pura bisogna spostare freneticamente la leva da sinistra verso destra (e viceversa, in una sorta di circolo vizioso) per accumulare velocità, come da tradizione, mentre le gare a ostacoli aggiungono il fattore salto, deputato alla pressione del tasto di fuoco. Niente di eccezionale, insomma, ma in fin dei conti si riesce a trarre un certo divertimento dagli eventi a dispetto della loro banalità: i controlli funzionano in maniera accettabile e la grafica è sufficientemente colorata, tanto da consentire al buon vecchio Daley di far sfoggio del giusto colore della pelle (cosa che non accadeva, per esempio, sullo Spectrum).
Il secondo lato della cassetta, previo ennesimo caricamento, mette il giocatore di fronte agli ultimi tre eventi (il salto in lungo, il lancio del peso e l'immancabile lancio del giavellotto) e, curiosamente, a un pizzico di perplessità. Rispetto alle prove registrate sul primo lato, infatti, quelle reperibili sul secondo mettono in mostra una cura decisamente maggiore per la presentazione e per l'interfaccia utente, il che non può non sorprendere. Ciò che il secondo set di gare guadagna in gradevolezza visiva, però, viene perso rapidamente una volta impugnato il joystick: i controlli sono più macchinosi e meno reattivi di quelli sperimentati nelle prove di corsa e la giocabilità ne risente tanto pesantemente quanto imprevedibilmente. La disparità tra le due metà di Daley Thompson's Star Events potrebbe quasi far pensare a un titolo realizzato amatorialmente, magari da diversi gruppi di persone, ma non è così: abbiamo visto con i nostri occhi una copia originale del gioco (e anche la relativa reinterpretazione piratata, ma ammantata da un fittizio alone di legalità, destinata ai negozi nostrani). Prende piede, alla luce di tali considerazioni, la seconda delle ipotesi esposte in apertura: Ocean non nutriva una gran simpatia per il Commodore 16, a quanto pare, e Daley Thompson's Star Events ne è la prova lampante.
[Shrapnel]