Imbarcato in tenera età su un cargo battente
bandiera liberiana, NO1 ha sviluppato grazie ai
suoi viaggi in giro per il mondo, e ai conseguenti
contatti con numerose popolazioni indigene
legate alle tradizioni, una smodata passione per
l'antico. Passione che oggi riversa nel retrogaming,
in particolare se targato Sega...
Nintendo Super NES
The Firemen
Human
11 11 2010
Come pompiere dovrai anteporre la sicurezza degli altri alla tua. Dovrai imparare a maneggiare manicotti ad alta pressione, come pure asce ed estintori. Dovrai affrontare focolai insidiosi e temperature elevate. Dovrai rischiare la tua vita all'interno di edifici che si stanno rapidamente disintegrando. Dovrai, insomma, diventare un eroe. Ne sarai capace?
La risposta è si (e non boh), anche perché fino a quando si tratta di un videogioco va tutto bene. Anche se il videogioco è coinvolgente come The Firemen (Human, 1994). Coinvolgente e realistico, per quello che un gioco per Super Nintendo poteva concedere. E dato che ci siamo, pure su un piano a sé (non mi sembra che il tema sia stato trattato spesso ai tempi dei 16 bit, a parte il meno significativo The Ignition Factor) sia come contenuto che come qualità, al punto da risultare uno dei più interessanti e misconosciuti titoli per la console Nintendo. Il gioco è interamente ambientato all'interno di un palazzo di New York in fiamme (!), alla vigilia di Natale del 2010 (!!) e consiste in pratica nel dover passare attraverso sei piani e livelli di gioco per raggiungere il serbatoio principale dell'acqua, localizzato all'ultimo piano. C'è un protagonista assoluto, un vecchio vigile del fuoco esperto soprattutto di estintori, ma in scena c'è anche un secondo personaggio, un rookie che viene controllato direttamente dal processore della console e che agisce in parallelo, intervenendo con la propria ascia ogni volta che la situazione diventa più scottante del solito.
Come è ovvio che sia ciascun piano è un labirinto di stanze, scale, porte, passaggi tortuosi, ascensori e quant'altro, un po' come nel vecchio Zombies Ate My Neighbors, con fiamme che vi vengono addosso, oggetti che esplodono, fuochi da estinguere con tecniche diverse, vampate da schivare e, dato che siamo nella sede di una multinazionale chimica forse militare, pure robot fiammeggianti. Il tutto condito dal fatto che esistono dei tempi limite da rispettare e che, al di là degli spegnimenti, occorre anche rintracciare e salvare tutte le persone in pericolo di vita. Il level design è stato palesemente realizzato con grande attenzione e riesce a compensare, con la sua profondità da gioco di ruolo, la brevità del gameplay. Il quale gameplay, comunque, è stato anche lui attentamente studiato e impiantato sulla linea dei vecchi arcade a punteggio: in realtà, infatti, finire il gioco potrebbe non bastare a un giocatore serio, perché il miglioramento dei record è sempre auspicabile e dipende da tutta una serie di fattori complicati come il numero di salvataggi, il tempo impiegato per completare la missione e anche la quantità di acqua utilizzata dai nostri pompieri. I boss da affrontare, la mappa su schermo, le comunicazioni con gli altri membri della squadra di soccorso e i bonus concessi lungo la strada vanno a completare il quadro strategico di un gioco che non si può quindi definire di pura azione e amen, malgrado un ritmo sempre intenso. Se a tutto questo aggiungiamo una realizzazione tecnica di primo ordine, con una grafica nitida e stilizzata e una colonna sonora tipicamente 'jap', sarà difficile non allineare il sorprendente The Firemen tra i migliori titoli del Super Nintendo, nonostante la sua già citata scarsa popolarità (mai pubblicato in USA, vai a capire perché).
[NO1]