Imbarcato in tenera età su un cargo battente
bandiera liberiana, NO1 ha sviluppato grazie ai
suoi viaggi in giro per il mondo, e ai conseguenti
contatti con numerose popolazioni indigene
legate alle tradizioni, una smodata passione per
l'antico. Passione che oggi riversa nel retrogaming,
in particolare se targato Sega...
Nintendo Super NES
Tetris Battle Gaiden
BPS | Elorg | Alexey Pajitnov
25 10 2010
Come produrre un seguito di Tetris - indubitabilmente uno dei più compulsivi giochi di tutti i tempi e famoso per il suo diabolico gameplay? Non so: inserendo qualche bella sparatoria, oppure una sezione di guida bonus, o rielaborando il tutto in un 3D più o meno evoluto (e ci hanno provato più volte). Niente di tutto questo. La scelta della solita BPS (prima Bullet-Proof Software, poi Blue Planet Software) in Tetris Battle Gaiden (Natale 1993, Giappone e basta, con tanto di Alexey Pajitnov nel team, a fare il supervisore o magari solo a rastrellare altri soldi) è stata più lineare e tutto sommato più ispirata. Il meccanismo dei blocchi che cadono dall'alto resta quasi identico, ma l'aggiunta di otto personaggi, ciascuno con specifiche abilità e incantesimi, riesce a dare smalto a un'esperienza vagamente consumata, proprio come il mio divano fronte TV.
Il bello è che l'idea è semplice, ma funziona. Alle nuove strategie ci si abitua quasi subito e quasi subito giocare diventa una seconda natura, come succedeva col Tetris primigenio. Ad esempio: la soddisfazione che si prova quando la visione del proprio avversario viene ridotta a uno spot è quasi pari a quella di quattro file di quadratini che scompaiono tutte insieme. Gli incantesimi variano da quelli di pura sopravvivenza a quelli di attacco vero e proprio, con distruzione del lavoro del proprio avversario e perdita di controllo dei suoi pezzi. Ovviamente, trattandosi di una produzione japponese, le magie si accompagnano a piccole animazioni, urletti ed effetti vari, il che rende ancora più gradevole la presentazione complessiva. La colonna sonora viaggia sugli stessi (bizzarri) standard nipponici e si incastra alla grande con l'atmosfera leggera di tutto il resto. Leggerezza che comunque non impedisce l'inserimento di tre varianti di gioco e del canonico 2-player mode, con una longevità che dipende dai singoli gusti, ma che in caso di appassionati di Tetris e derivati può arrivare a interi decenni. L'unica falla può essere rappresentata solo e forse dal tradimento, lieve, del vecchio sistema di gioco - tradimento voluto, ma recuperabile via quadro opzioni, per la gioia degli ultra-ortodossi. Whatever, con una realizzazione pulita come il lavandino della Calfort, Tetris Battle Gaiden è la migliore espressione (forse, e ribadisco forse, anche meglio della versione Game Boy che ho visto sulla Billy di Zave) di un gioco fuori dal tempo. Come tale, giocarlo oggi può dare la stessa soddisfazione di venti anni prima.
[NO1]