Imbarcato in tenera età su un cargo battente
bandiera liberiana, NO1 ha sviluppato grazie ai
suoi viaggi in giro per il mondo, e ai conseguenti
contatti con numerose popolazioni indigene
legate alle tradizioni, una smodata passione per
l'antico. Passione che oggi riversa nel retrogaming,
in particolare se targato Sega...
Commodore Amiga
Fantastic Voyage
Centaur
19 07 2010
Gioco basato sul film del 1966 che porta lo stesso nome, in cui un sottomarino pieno di scienziati viene miniaturizzato e iniettato nel corpo di un biologo cecoslovacco in fin di vita, allo scopo di operarlo dall'interno (altro che microchirurgia!). B-movie di culto, più volte citato in decine di altri film e telefilm e famoso anche per la presenza in scena del torace di Raquel Welch, Fantastic Voyage fornisce tutta l'atmosfera e le ragioni d'essere al nostro giochillo. Il quale miscela una ovvia base da shooter con una non altrettanto ovvia diversione esplorativa, con tanto di tempo limite necessario all'operazione e un minimo di approccio per scegliere a cosa sparare e a cosa no. Prima della scadenza dell'ora disponibile occorrerà poi tenere conto dell'ossigeno consumato e dei danni accumulati dallo scafo: infatti, lungo le strade del corpo umano non si fanno che incontrare centinaia di anticorpi, virus, parassiti organici, molecole di ossigeno e cellule patogene di vario tipo, tutte a metà strada tra i marshmallow e qualche schifezza non identificabile.
Marc Hawlitzeck (programmatore principale) e John Sievers (produttore) hanno quindi optato per uno shoot'em up alternativo, sicuramente diverso come soggetto, ma anche differente come gameplay rispetto agli standard del tempo: il ritmo, infatti, non è parossistico e consente anche di scartare e divagare dagli attacchi delle tante entità incontrate dai nostri novelli chirurghi. I livelli di difficoltà sono tre, ma i programmatori del team Centaur, nella tradizione degli shooter di estrazione centro-europea, hanno comunque mantenuto il tutto sul frustrante andante, con una navetta che si sposta agevolmente nelle otto direzioni canoniche, ma che subisce anche danni irreparabili a ogni contatto con le pareti dei vasi sanguigni o quant'altro (e i tre livelli da esplorare non sono piccoli). Graficamente sofisticato (responsabile Christian Fleckenstein Laursen), con un gioco di luce che varia a seconda del movimento e con tanto di saltuario effetto di distorsione delle scenografie, Fantastic Voyage è anche bizzarro dal punto di vista musicale in senso stretto, con accenti ambient che se non appassionano come orecchiabilità hanno comunque il merito di richiamare l'atmosfera del film. E forse il peccato maggiore per un piccolo gioco che si mantiene interessante a distanza di tanti anni (uscita: 1991) è quello di non avere recuperato maggiormente immagini e momenti del b-movie originale, nonostante un'ottima presentazione.
[NO1]