Imbarcato in tenera età su un cargo battente
bandiera liberiana, NO1 ha sviluppato grazie ai
suoi viaggi in giro per il mondo, e ai conseguenti
contatti con numerose popolazioni indigene
legate alle tradizioni, una smodata passione per
l'antico. Passione che oggi riversa nel retrogaming,
in particolare se targato Sega...
Sega Mega Drive
The Faery Tale Adventure
Electronic Arts | New World Computing | David Joiner
27 12 2008
Tanto per evitare confusioni: The Faery Tale Adventure appartiene in pieno agli anni ottanta (ottantasette su Amiga), cioè alla preistoria di quello che ora gira sotto altra forma su una qualsiasi console moderna. Di conseguenza: a chi è abituato ai fasti scenografici di un Gears of War o di un Assassin's Creed questi ometti spersi dentro un mondo troppo grande faranno al massimo l'effetto dei graffiti dell'uomo di Neanderthal. La stessa cosa, a ben vedere e non solo con occhio filologico, non si può però dire della sua struttura: a fronte delle caratteristiche comuni ai giochi di ruolo più tradizionali, in The Faery Tale Adventure si intravedono infatti delle intuizioni che saranno riprese solo, qualche lustro dopo, nei titoli più avanzati del genere avventuroso.
Basta guardare p. es. a come l'avventura in questione venga lasciata aperta, senza tappe/missioni da rispettare e con una indagine completamente libera, proprio come avviene nella realtà (tanto che nel libretto le istruzioni si spingono fino a descrivere passo passo la trama da seguire: opzione ovviamente da non cogliere se si vuole apprezzare il lato migliore di tutta la faccenda). Per di più la sua sensazione di viaggio all'interno di un mondo credibile, per quanto assemblato con i pochi mezzi che i tempi concedevano, la si può ritrovare solo nei momenti migliori della saga di Zelda (Ocarina of Time) o all'interno delle produzioni di punta odierne (il già citato Assassin's Creed). D'altra parte i pochi mezzi di cui sopra avevano comunque portato a circa 17.000 schermate da far apparire senza caricamenti, il che allora rappresentava un'impresa da record e metteva in atto panorami poco differenziati, ma plausibili nella loro quantità. Primo gioco di David Joiner (più noto con il nome d'arte Talin) per MicroIllusions, che produsse e pubblicò le versioni originali per personal computer, The Faery Tale Adventure segnala infatti già dal titolo un abbandono della struttura primigenia dei giochi di ruolo, quella cioè ufficializzata successivamente da Dungeon Master e localizzata solo in interni labirintici. Qui la sostanza del gioco è rappresentata da una continua esplorazione, anche e soprattutto esterna, con combattimenti in diretta e con un ritmo di gioco che nella sua non velocità va ad imitare quello che un viaggio può comportare nella vita reale (una regione non si attraversa a piedi in un amen e gli spostamenti tra le diverse città possono diventare delle vere e proprie imprese).
Questa conversione pubblicata da Electronic Arts sul Megadrive, riprogrammata per l'occasione da Joe Pearce, è molto più tarda (1992), ma presenta variazioni solo marginali. Il che vuol dire, purtroppo, che la scomoda gestione dei comandi viene qui ripresa in pieno e che l'assurda composizione delle password rimanda appunto alla preistoria dei videogiochi (di battery back-up manco a parlarne: qui per salvare una partita occorrono carta e penna). Questo, unito agli inevitabili limiti grafico/anagrafici già citati, comportò feroci stroncature da parte di una stampa specializzata occasionalmente miope (in particolare quella inglese). Il tutto, se si pensa alla povertà tecnica di titoli per Megadrive contemporanei ma parecchio più acclamati come Sword of Vermillion o i primi Phantasy Star, oggi fa un po' ridere. Fatto sta che alla fine il tempo è stato gentile con The Faery Tale Adventure, arrivando a stirarne le rughe e finendo per riportare le sue limitazioni su un piano di pura archeologia. Da rivedere, insomma, anche per apprezzare una modo di essere per i giochi di ruolo che purtroppo solo in pochi casi è stato ripreso, e in quei pochi casi spesso con risultati eccezionali.
[NO1]