Imbarcato in tenera età su un cargo battente
bandiera liberiana, NO1 ha sviluppato grazie ai
suoi viaggi in giro per il mondo, e ai conseguenti
contatti con numerose popolazioni indigene
legate alle tradizioni, una smodata passione per
l'antico. Passione che oggi riversa nel retrogaming,
in particolare se targato Sega...
Nintendo Super NES
Ace wo Nerae!
Telenet
21 03 2009
Per tutti gli amanti dei manga anni settanta, o nello specifico per chi ama gli anime giapponesi con dentro liceali in competizione (e ancora più selettivamente per chi è appassionato di tennis), questo Ace wo Nerae! rappresenta un momento imprescindibile. Ma, insomma, già così le discriminanti non sono poche, e se a queste aggiungiamo un Mode 7 (il 3D di casa Super Nintendo, digerito da pochi a causa delle sue rotazioni e dei suoi scorrimenti veloci) che più sparato non si può, allora forse di pubblico potenziale per questa raffinata produzione Telenet non ne rimane molto. Giustamente, forse, perché a vederlo spoglio dei suoi orpelli in 3D, come avviene quando si imposta la modalità per più giocatori, Ace wo Nerae! appare meno entusiasmante, con una struttura grafica e non che mostra improvvisamente qualche limite. O ingiustamente, perché una volta prese le misure alle oscillazioni del campo da tennis in Mode 7, capaci di provocare un bel mal di mare a chiunque, Ace wo Nerae! può sorprendere più di un nostalgico, se non altro per la sua stranezza.
Uscito alla fine del 1993 e distribuito solo in Asia, Ace wo Nerae! ha comunque rappresentato un caso all'interno del mondo Super Nintendo, raccogliendo grossi entusiasmi (nell'ambito di una cerchia però piuttosto ristretta, almeno dalle nostre parti). Non è difficile capire perché. La ricostruzione dell'atmosfera da cartoon anni settanta è quasi perfetta (basta guardare le acconciature), mentre la progressione è aiutata da un coinvolgente 'story mode' che porta la nostra Hiromi Oka dai campetti di scuola media fino alla conquista del titolo nazionale, attraverso match con ragazzine antipatiche e allenamenti tenuti da un coach incazzoso. La modalità scenario è accompagnata dalla narrazione di una serie di eventi romanzati, ovviamente poco fruibili da noi occidentali causa linguaggio, a meno di incappare in una replica presente in rete e tradotta da qualche fan di buona volontà. Resta naturalmente un 'free mode' che consente di giocare senza tante storie, come resta anche la possibilità di allenarsi da soli o di sfidare altri tre amici/amiche utilizzando un vecchio multitap per Super Nintendo. Sia come sia, Ace wo Nerae! rappresenta davvero un'esperienza a sé, con movimenti di palla e giocatori, realizzati via chip DSP, come ai tempi non si vedevano da nessuna parte (e tutto sommato non si sono visti più, nel bene e nel male).
La simulazione tennistica di Telenet è insomma bella da vedere, carica di atmosfera manga e anche piuttosto coriacea da affrontare, perché fra movimenti di camera a seguire quelli della nostra eroina e un punto di collisione dei colpi un francamente incerto non è mica così facile beccare la palla. Soprattutto a fondo campo, anche perché, non so se realisticamente o no, la Hiromi Oka non ce la fa a correre sempre a destra e manca (ma almeno i controlli di base sono buoni e il servizio e il gioco a rete non rappresentano un problema). Alla fine comunque ci si adatta, e una volta compreso lo spirito del gioco si scopre pure che Ace wo Nerae! una giocabilità tutta sua bene o male se la ritrova. Non una semplice curiosità da retrosnob, quindi.
[NO1]