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NO1 Imbarcato in tenera età su un cargo battente bandiera liberiana, NO1 ha sviluppato grazie ai suoi viaggi in giro per il mondo, e ai conseguenti contatti con numerose popolazioni indigene legate alle tradizioni, una smodata passione per l'antico. Passione che oggi riversa nel retrogaming, in particolare se targato Sega...

Commodore Amiga
Simon the Sorcerer
Adventure Soft | Simon Woodroffe
22 03 2010

Simon non è un vero mago, ma un ragazzino che, non si sa come, si trova proiettato in un mondo pieno di troll, goblin, draghi, tipi con due teste, miniere scavate dai nani, taverne 'old England' e ammennicoli magici, dominato con mano di ferro da uno stregone ovviamente cattivo. Il tutto, occorre dirlo, molto prima che J. K. Rowling mettesse mano alla creazione di Harry Potter & friends.

In realtà, almeno in teoria, come il nostro Simon sia finito nei guai è piuttosto chiaramente esposto. Il giorno del suo dodicesimo compleanno, davanti alla porta di casa, compare un cane (cosa che il nostro teenager da sempre sognava) con un libro in bocca (non desiderato e subito messo da parte, anche perché incomprensibile). Salvo poi scoprire che il libro tratta di magia e finirà per originare un portale di accesso ad altri mondi, dove il cane si va a ficcare con Simon dietro. Riprendendo massicciamente modalità di gioco da Monkey Island e da tutte le produzioni targate LucasArts, Simon the Sorcerer da qui in poi si dipana come una classica avventura 'point and click' tutta esplorazione di ambienti ed enigmi in conseguente sequenza: il che può essere un male per molti, ma di sicuro lo fa collocare su un piano superiore rispetto alla pletora di giochetti tutta azione che popolava il panorama dei 16 bit all'inizio degli anni novanta.

Piano superiore anche per la grafica, spettacolare, che soprattutto la versione impostata con più colori concedeva ai proprietari di Amiga 1200 e 4000: dai nove dischetti viene fuori un mondo che sembra preso pari pari da un libro di favole illustrato o da un cartoon anni 60. Per il resto, tutto come da norma, con qualche eccezione in meglio rispetto agli standard del genere: dialoghi in dosi elevate, continua ricerca di indizi e oggetti interattivi, struttura rigida della trama con occasionali fasi di blocco, grande musica, una buona dose di humour inglese, un'interfaccia esemplare nella sua semplicità. In contesti come questo è vitale che le citate fasi di blocco non si rivelino poi disperanti e che l'utilizzo del cursore di esplorazione non risulti complicato: pericoli che l'attenta postproduzione di Adventure Soft riesce in parte a scongiurare (gli enigmi sono difficili ma logici, la sequenza degli spostamenti non è obbligata e il passaggio da uno all'altro dei dischetti è ridotto al minimo; per contro, la perlustrazione degli ambienti può trasformarsi in un esercizio frustrante e i dialoghi sono spesso inutili). Tra continue riprese dal mondo delle favole britanniche, con una inattesa apparizione di Gollum tra gli altri, e la vastità di un mondo che richiede tanto di mappa per venirne a capo, Simon the Sorcerer riesce a offrire intere settimane di divertimento agli appassionati del genere. Quelli armati di poca pazienza è meglio che rimangano alla larga, comunque.

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