Imbarcato in tenera età su un cargo battente
bandiera liberiana, NO1 ha sviluppato grazie ai
suoi viaggi in giro per il mondo, e ai conseguenti
contatti con numerose popolazioni indigene
legate alle tradizioni, una smodata passione per
l'antico. Passione che oggi riversa nel retrogaming,
in particolare se targato Sega...
Nintendo Super NES
Metal Combat - Falcon's Revenge
Nintendo
24 03 2008
Nintendo avrà pure i suoi tempi, spesso esasperanti, ma quando si concede il lusso di prenderseli per intero è difficile che sbagli il colpo. È già successo decine di volte e questo Metal Combat, sequel del vecchio Battle Clash e uscito in occidente all'inizio del 94 dopo lunga gestazione, non fa eccezione. Solo che Metal Combat non lo conosce nessuno, e ha pure l'aggravante pregiudiziale di essere un gioco per Super Scope. Il Super Scope, a sua volta, non se lo ricorda nessuno. Era quella specie di bazooka che nei piani di Nintendo doveva dare origine a una lunga serie di sparatutto interattivi, nella vena di Lethal Enforcers o dei successivi Virtua Cop/Time Crisis a 32 bit. Ovviamente niente di tutto questo andò in porto: i giochi per Super Scope diventarono sinonimi di bufala irrimediabile, anche per la disperante imprecisione del suddetto fucilone, parente solo lontano delle light gun del Nintendo a 8 bit. Allora cosa? Perché perdere tempo con questo Metal Combat? Semplicemente perché questo semisconosciuto shooter, contro ogni logica, rappresenta una delle cose più sorprendenti rintracciabili sul Super Nintendo (e tra l'altro una vera rarità, come il suo ingombrante accessorio).
Che ci crediate o no questo outsider, tanto per cominciare, ha una sua profondità, virtù sconosciuta alla maggioranza dei titoli analoghi. Non si tratta solo di sparare a tutto quello che si muove e amen: per avere qualche chance di riuscita bisogna per forza appurare caratteristiche e debolezze dei tanti avversari presenti sullo schermo e usare tutti i tipi di armi e scudi avuti in dotazione. Che ne dite poi di una gamma di opzioni che va dal 2-player mode tradizionale alla modalità (mai vista altrove, per quanto ne so io) in cui il secondo giocatore prende le parti dei nemici e spara al primo, passando poi per prove a tempo, un tutorial, finali multipli, un sistema di ranking e una serie di varianti nascoste tra cui un livello di difficoltà dedicato ai più tenaci? Io direi che ci sono giochi dell'ultima generazione che un'articolazione di questa portata se la sognano. Ma questo sequel ha dalla sua anche un'impostazione grafica di prim'ordine, sia per quanto riguarda il disegno dei mega-robot futuribili sia per quanto riguarda quello dei fondali, come pure una colonna sonora tra le migliori del Super NES, con musiche orecchiabili e ben composte ed effetti di grande impatto. Difficile chiedere di più ad uno shooter, soprattutto se misconosciuto come questo. Una grande rivincita, insomma, per il povero Super Scope, qui sicuramente nel momento migliore della sua breve vita.
[NO1]