Imbarcato in tenera età su un cargo battente
bandiera liberiana, NO1 ha sviluppato grazie ai
suoi viaggi in giro per il mondo, e ai conseguenti
contatti con numerose popolazioni indigene
legate alle tradizioni, una smodata passione per
l'antico. Passione che oggi riversa nel retrogaming,
in particolare se targato Sega...
Nintendo Super NES
Desert Fighter
System 3 | Seta
11 12 2007
Immaginate una versione più veloce di Desert Strike (Electronic Arts, 1992), con il vecchio Apache protagonista di tante missioni in Iraq abbandonato e rimpiazzato da un cacciabombardiere: bene, questo è esattamente quello che troverete in Desert Fighter (Seta, 1993). Un clone, una imitazione, quindi, e come tale nemmeno degno di essere preso in considerazione. Giusto? Non proprio.
Senza troppe sorprese, comunque, anche Desert Fighter ci proietta all'interno di una spedizione sponsorizzata dall'ONU al fine di riportare l'ordine in zona Medio Oriente/Golfo Persico. Il che significa, come al solito, impegnarsi in una serie di sortite contro le forze armate di un dittatore folle (indovinate chi poteva essere...), con tutte le intenzioni di distruggere anche le annesse infrastrutture (aeroporti, caserme, radar, oleodotti, stazioni di raccordo, fabbriche sospette, contraerea mista ecc..). Dopo che il briefing di avvio avrà messo a fuoco la vostra missione di turno, toccherà a voi scegliere tra un F15 Eagle, veloce e insuperabile nel combattimento contro i caccia avversari, e un più lento A10 Thunderbolt, specializzato nel combattimento aria-terra. C'è un tempo limite per ciascuna missione, i tentativi possibili non sono infiniti, ma non è certo obbligatorio completare il tutto in una sola sortita. Potrete quindi scegliere di sorvolare in prima botta la riproduzione isometrica del territorio nemico con l'Eagle, eliminare le forze aeree di appoggio, tornare indietro, salire sul Thunderbolt e distruggere i target ancora presenti. Il tutto viaggia su livelli di grande credibilità grazie a pochi semplici tocchi, come la presenza dei veri nomi delle armi o la riproduzione dettagliata delle costruzioni da attaccare.
Graficamente parlando Desert Fighter è sorprendente, per molti versi anche superiore allo stilizzato Desert Strike, e anche se il suo gameplay non ha né l'immediatezza né la precisione del suo celebre concorrente, alla fine il bersaglio del divertimento non viene comunque mancato. Il ritmo di gioco è allineato con quello delle simulazioni che vedono gli aerei come protagonisti (ed io ho sempre preferito quelle con dentro gli elicotteri, generalmente più ragionate), ma riesce a non compromettere l'aspetto strategico del gioco con una velocità eccessiva. L'interfaccia dei briefing non ha purtroppo la funzionalità di quella (esemplare) targata Electronic Arts, ma Desert Fighter recupera con una intelligente sezione dedicata al bilancio post raid - sezione che permette, un po' come succede nei giochi di ruolo, un potenziamento degli equipaggiamenti proporzionale ai risultati ottenuti, in modo da incoraggiarne sempre il miglioramento. Nonostante questa trovata, però, si avverte lo stesso la mancanza di una maggiore varietà di materiale ludico, esattamente come succedeva in Desert Strike, con il tema di base che viene ripetuto pari pari fino alla fine della campagna bellica e con le otto missioni principali che variano solo in quanto a tipo di obiettivo e livello di difficoltà. Desert Fighter, insomma, non ha la classe di Desert Strike e non ne ha nemmeno, se è per questo, condiviso il destino di grande popolarità. Questo però non ne compromette la bontà: sconosciuto ai più, Desert Fighter ha dalla sua anche un nucleo solido di ammiratori convinti della superiorità del gioco Seta rispetto all'omologo targato Electronic Arts. Già solo il paragone (probabilmente sbagliato, ma in fondo non di molto) ne testimonia la validità e basta e avanza per inserirlo nel novero dei titoli più ingiustamente misconosciuti del Super Nintendo.
[NO1]