Imbarcato in tenera età su un cargo battente
bandiera liberiana, NO1 ha sviluppato grazie ai
suoi viaggi in giro per il mondo, e ai conseguenti
contatti con numerose popolazioni indigene
legate alle tradizioni, una smodata passione per
l'antico. Passione che oggi riversa nel retrogaming,
in particolare se targato Sega...
Sega Mega Drive
Beast
Electronic Arts | Psygnosis | Reflections | WJS
19 10 2008
La Bestia non aveva avuto un'adolescenza felice. Niente da rimproverarsi in prima persona, ma le cattive compagnie che le erano toccate in sorte avevano prodotto i loro frutti, e così diventare uno schiavo del Signore delle Bestie, Lord Maletoth, si era rivelato inevitabile. Per di più essere un uomo intrappolato all'interno di un corpo in mutazione ed essere alle dipendenze di un negromante malvagio sono fattori che di solito non favoriscono la carriera scolastica e i rapporti con le ragazze. Le prospettive per il futuro non erano brillanti...
Poi, per un fortunato intreccio del destino, i ricordi riemergono da un passato lontano e l'uomo-bestia prende coscienza della sua vera missione: trasformato in un animale grottesco e privato dei suoi affetti già dall'infanzia, l'unica cosa che gli rimane è vendicare l'assassinio del padre, ora rivelato, e sperare che la morte del Signore delle Bestie possa riportarlo ad una condizione di maggiore normalità. Il lungo viaggio verso lo scontro finale (tredici livelli, per lo più a scrollig orizzontale, ma anche con qualche variante a quattro direzioni e qualche sorpresa) comincia così lungo panorami desolati, alieni o forse solo metafisici, e inizialmente a dire la verità si prospetta abbastanza noiosetto: gli avversari presenti sono infatti tanti (pare 132 specie in toto), ma anche facilmente superabili con le sole due mosse conosciute dal protagonista. La prima parte, con il suo scorrimento in parallasse esemplare e un'atmosfera di mistero unica, scorre comunque alla grande e rende ancora più compulsiva la voglia di vedere i livelli successivi, tra l'altro graziati da una costante qualità audio-video. Il tutto viene condito dall'inserimento di diversi enigmi (alcuni dei quali inediti rispetto alla versione originale per Amiga) e dal ritrovamento di una serie di oggetti da ripescare ed utilizzare in diverse situazioni.
Già ampiamente apprezzato sull'Amiga (ai tempi vera fabbrica di titoli altamente originali), Beast - pubblicato con il titolo Shadow of the Beast sul computer Commodore - venne accolto con clamore anche sul Megadrive alla fine del 91, con recensioni che non mancarono di rilevarne la grande spettacolarità, quasi inarrivabile ai tempi, e l'unicità del taglio grafico. Allo stesso tempo, comunque, a Beast venne rimproverata una natura piuttosto semplicistica del gameplay, con combattimenti inizialmente troppo lineari e una gestione dei comandi non all'altezza dei platform più classici. Fatto sta che questo non era un platform classico, e nemmeno voleva esserlo. Intensità, velocità di gioco e quota di esplorazione viaggiavano su livelli molto diversi rispetto alla norma, portando così Beast nel limbo dei giochi alternativi per console, quelli cioè indirizzati ad un pubblico più adulto, da sempre alla ricerca di avventure con meno azione e più ragionamento. E, come al solito, Psygnosis finì per pagare proprio questa sua scelta commerciale: il successo avuto su Amiga ovviamente non si ripeté sul Megadrive (un po' di più sul Master System, grazie alla base venduta in Gran Bretagna e ad un'ottima conversione) e la franchigia finì per esaurirsi in breve tempo, dopo un sequel (due su Amiga) poco ispirato e in concomitanza con la scomparsa delle piattaforme Commodore, mai troppo rimpiante. Psygnosis, entrata nell'orbita Sony, negli anni successivi si dedicò a ben altro e di Beast restarono, tristemente, solo qualche cartuccia impolverata e qualche vago ricordo.
[NO1]