Imbarcato in tenera età su un cargo battente
bandiera liberiana, NO1 ha sviluppato grazie ai
suoi viaggi in giro per il mondo, e ai conseguenti
contatti con numerose popolazioni indigene
legate alle tradizioni, una smodata passione per
l'antico. Passione che oggi riversa nel retrogaming,
in particolare se targato Sega...
Nintendo Super NES
Time Trax
Malibu Games | Malibu Interactive | THQ
28 07 2007
Ha un senso produrre un videogioco rifacendosi ad un oscuro telefilm australiano del 1993? La speranza di avere un prodotto decente che porti il nome di un film/cartoon/serial o whatever sarà comunque mai soddisfatta? THQ riuscirà mai a mettere in piedi un gioco decente? Time Trax sposta al passato e verso l'affermativo queste domande, avendo colto nel segno, almeno in parte, in tutti e tre i campi, già ai tempi del Super Nintendo.
Time Trax può infatti rappresentare una sorpresa per tutti i fan dei platform/beat'em up classici: la presentazione e l'impostazione grafica sono eccellenti, con musiche che riprendono in maniera plausibile l'ambientazione TV/futuristica e con effetti sonori ben impostati. È anche abbastanza lungo e difficile, almeno quanto basta per soddisfare le voglie di chi lamenta la mancanza di sfida all'interno dei platform. E per di più ospita una pletora di mosse e abilità varie messe a disposizione del protagonista, in dose tale da zittire anche il più tosto dei nostalgici dei picchiaduro: come conseguenza il personaggio principale, Lambert, al contrario di quanto accade agli eroi dei titoli analoghi, gode di buona libertà tattica, potendo ricorrere alle armi e, se messo ai ferri corti, anche alle arti marziali, il che è sempre un bene.
L'inattesa abilità dei tipi di Malibu Games in Time Trax arrivava anche a insinuarsi nell'organizzazione dei power-up, utilizzabili non solo per far lievitare i propri record, ma anche per far acquisire al prode Lambert nuove abilità. A chiudere la quadratura del cerchio entravano in scena boss finali di una qualche intelligenza (anche gli avversari standard non erano del tutto idioti) e molte zone segrete disseminate negli otto livelli presenti, generalmente vasti. Il panorama complessivo fin qui potrebbe far pensare a qualcosa di difficilmente digeribile, almeno per i giocatori moderni meno avvezzi ai bocconcini più coriacei, ma la realizzazione è di tale livello da lasciare stupito chiunque abbia un minimo di memoria storica o almeno di obiettività filologica. Difetti: scrolling dello schermo davvero incerto in caso di corsa lunga e relative prolungate animazioni, livello di difficoltà iniziale forse troppo basso e appartenenza a un genere che ha sfornato sei milioni di titoli pressoché identici l'uno all'altro. Ma almeno qui la sorpresa è intatta (già ai tempi pochissimi conoscevano il telefilm australiano, figurati adesso, ma la stessa mancanza di appeal commerciale che aveva condannato il gioco al limbo della più assoluta emarginazione provoca oggi dei sorrisetti stupiti) e il gameplay è più orientato alla lentezza di gioco e alla risoluzione di enigmi di quanto possa esserlo quello della diretta concorrenza.
[NO1]