Imbarcato in tenera età su un cargo battente
bandiera liberiana, NO1 ha sviluppato grazie ai
suoi viaggi in giro per il mondo, e ai conseguenti
contatti con numerose popolazioni indigene
legate alle tradizioni, una smodata passione per
l'antico. Passione che oggi riversa nel retrogaming,
in particolare se targato Sega...
Sega Mega Drive
McDonald's Treasure Land Adventure
Sega | Treasure
21 05 2006
Il pensiero di un platform incentrato su Ronald McDonald (proprio il vecchio testimonial della bontà dei Cheeseburger, Chicken McNugget, Big Mac e affini prodotti dalla potente catena di fast food - uno spaventoso clown a metà strada tra Stephen King e la tristezza circense felliniana) potrebbe facilmente far pensare a disturbi digestivi risolvibili solo con dosi extra di Citrosodina granulare.
Ma, dato che McDonald's ebbe ai tempi il buon gusto di affidarsi, per promuovere il proprio marchio, alla più promettente casa di programmazione di allora (Treasure, con già in cascina un classico per Megadrive come il pluripremiato Gunstar Heroes e destinata poi a un curriculum vitae di tutto rispetto), la qualità della portata risulta alla fine più che accettabile. Se Gunstar Heroes, di poco precedente, aveva già fornito una chiara testimonianza del talento di Treasure nel maneggiare titoli di intensità leggendaria, questo McDonald's Treasure Land Adventure, di tutt'altra pasta, ha infatti il merito di spingere l'acceleratore maggiormente verso l'inserimento di idee all'interno di un genere allora anche troppo imperante, come quello dei cloni di Sonic e Mario. Ronald si rivela un personaggio molto versatile (non particolarmente simpatico, ma questo si sapeva) e capace di una buona serie di variazioni sul tema platform. Tanto più che all'interno di una linea di gioco abbastanza consueta (la caccia al tesoro a partire da un frammento di mappa ritrovato per caso, il che dà il pretesto per un minimo di avventura) i programmatori hanno pensato bene di inserire molte varianti all'interno della struttura dei livelli, con continue scoperte di nuove aree (una addirittura dedicata al classico Columns di casa Sega) e frequenti sorprese grafiche.
Questo, infatti, è un titolo che per qualità grafica (il tratto di Treasure è evidente nel ricorso ai colori sgargianti e alle figure geometriche elementari) e pulizia del gameplay (il controllo è senza sbavature) si colloca nel ristretto gruppo dei platform che il passare del tempo non ha reso del tutto superflui: si lascia giocare in pieno, il suo sonoro è un po' ripetitivo ma limpido e gradevole, la presentazione ha una sua classe più che evidente e il tutto scorre via liscio come l'olio. Scorre talmente tanto liscio che (e questo è il guaio fondamentale) si arriva alla fine senza troppi problemi, a meno di non voler rinunciare al sistema delle password o a meno di impostare il gioco sul grado di difficoltà più alto - grado che offre finalmente un po' della famosa cattiveria di Treasure e che rende la sfida più adatta a un pubblico adulto. Quello che comunque tutti si chiedono alla fine, di fronte al talento e allo spettacolo spalmati lungo i cinque livelli di McDonald's Treasure Land Adventure, è se c'era effettivamente bisogno di programmatori così d'eccezione per produrre un gioco che è, per sua stessa impostazione, indirizzato a un target decisamente basso (giocatori casuali, bambini, bambine, frequentatori abituali di fast food in crisi d'astinenza).
[NO1]