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Wutky Oltre a essere un genio dell'enigmistica e del pennello, Wutky non disdegna affatto i videogiochi. Predilige le esperienze tranquille, rilassate e riflessive, ma di tanto in tanto si concede qualche scappatella con titoli moderatamente frenetici e meno cervellotici.

Nintendo N64
Paper Mario
Nintendo | Intelligent Systems | Ryota Kawade | Toshitaka Muramatsu | Takahiro Ohgi | Hironobu Suzuki | Kenji Nakajima | Kaoru Kita | Shigeru Miyamoto | Kenji Miki
26 04 2025

Paper Mario ha avuto in sorte la missione, quasi impossibile, di recuperare sostanza e forma del vecchio Super Mario RPG: Legend of the Seven Stars (Super Nintendo). La storia di base è quella di sempre, il meccanismo di gioco è semplificato al massimo, i personaggi sono i soliti: ma tutti questi fattori, potenzialmente compromettenti, si rivelano invece dei veri punti di forza per Paper Mario. Insomma: il gioco scorre via come un bicchiere d'acqua, ma la sua sostanza è decisamente diversa, grazie al continuo inserimento di spunti di varia natura, che azzerano il rischio di cadere nella routine. Lo stesso sistema di combattimento a turni, anche se basato su un'interfaccia estremamente lineare, permette la gestione di una cinquantina di azioni (di difesa o di attacco, speciali e non), come pure il ricorso a piccoli ma importanti interventi in tempo reale e a un centinaio di oggetti. Non trascurabile anche la componente strategica, che deriva dall'obbligo di impostare attacchi specifici a seconda del tipo di avversario incontrato. L'inserimento di elementi di gioco secondari, ripresi direttamente dai classici 'platform' bidimensionali, contribuisce poi a dare un taglio originale al 'gameplay' di questo atipico gioco di ruolo.

L'originalità di Paper Mario deriva anche, evidentemente, dall'impostazione grafica che lo caratterizza già a partire dal titolo: i personaggi, infatti, hanno l'apparenza e lo spessore di piccole figure di carta che si muovono, però, in ambienti dotati di una propria profondità. Miscela di elementi tridimensionali, bidimensionali e falsamente bidimensionali, Paper Mario riprende - concedendosi un piccolo scatto evolutivo - lo stile tradizionale presente in tutti i giochi dedicati al mondo di Mario. Il risultato complessivo, anche se non altamente spettacolare, è comunque sorprendente e stranamente gradevole (come può esserlo un libro di favole per la prima infanzia che viene improvvisamente animato). Classificabile allo stesso modo anche il sonoro. I dialoghi sono eccezionalmente brillanti, anche se si sente la mancanza di un doppiaggio perlomeno saltuario, mentre le musiche di contorno (in cui si riconoscono i temi dei vecchi episodi della serie), sicuramente in sintonia con l'atmosfera di gioco, potrebbero anche infastidire qualcuno con la loro semplicità. Nell'insieme, però, lo spirito rintracciabile in Paper Mario è perfettamente in linea con quello di ogni altro titolo incentrato sull'idraulico italiano.

La ricerca in cui si imbarca il nostro Mario comporta, come al solito, il salvataggio della principessa rapita da Bowser e il ritrovamento di stelle magiche, rintracciabili mediante esplorazione di sette specifici mondi, dalla giungla di Lavalava Island alle cime di Shiver Mountain (in cui sono facilmente rilevabili tutti gli elementi grafici inventati da Miyamoto). Attraversando questi mondi Mario potrà, tra l'altro, incontrare svariati personaggi che lo accompagneranno nella missione e che risulteranno praticamente indispensabili nel superamento di zone pericolose, di combattimenti particolari e nella risoluzione dei sotto-giochi e dei piccoli enigmi che la trama ci concede di affrontare. Il 'gameplay', comunque, è tenuto costantemente sotto controllo, in modo da non concedere vittorie troppo facili all'interno dei combattimenti chiave, ma anche per non obbligare i giocatori a continue ripetizioni delle fasi più oscure o ostiche.

Sia come sia, la longevità di Paper Mario dipende moltissimo dal livello di abilità e di esperienza dei giocatori: certo che chi è abituato ai ritmi e ai temi di gioco degli RPG più moderni potrebbe finire per considerare poco coinvolgenti le atmosfere del titolo di Intelligent Systems, bollandolo così come un prodotto dedicato ai più giovani. Il che farebbe sicuramente torto a un 'gameplay' equilibrato come pochi e a un gioco che rappresenta una delle cose migliori mai apparse sul 64 bit Nintendo.

[Wutky]


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