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SirGlaive Appassionato di giochi per ZX Spectrum e di film d'azione d'annata, SirGlaive vive in una capsula del tempo che lo isola completamente dal mondo moderno. Del quale, per inciso, non sente la mancanza: non ha bisogno di nulla, se non di un televisore a tubo catodico, di un videoregistratore e (ovviamente) di uno Spectrum 128K...

Mattel Intellivision
Dig Dug
INTV Corporation | Realtime Associates | Mark Kennedy | Namco
22 02 2025

Pubblicato con imperdonabile ritardo, quando ormai il tempo dell'Intellivision era quasi definitivamente passato, Dig Dug rappresenta l'ennesima prova a favore della capacità (a lungo negata dai detrattori della macchina) della console Mattel di confrontarsi a testa alta con le conversioni da coin-op. Come accaduto in precedenza con Venture, BurgerTime! e Pac-Man, giusto per fare qualche esempio, anche Dig Dug si presenta infatti su Intellivision in forma a dir poco smagliante sia dal punto di vista tecnico che da quello della giocabilità.

La grafica sorprende in positivo sin dal primissimo approccio al gioco, dal momento che riesce a replicare con ragionevole fedeltà quanto offerto dall'originale da sala. Gli sprite impiegati per gli avversari, a dire il vero, sono un po' pasticciati e i massi hanno una forma bizzarra, ma per il resto non c'è davvero nulla di cui lamentarsi. Il protagonista è dettagliato e colorato, i fondali recuperano tanto la suddivisione in strati di diversi colori quanto la 'granulosità' che li caratterizza e li rende immediatamente riconoscibili sul coin-op e le animazioni donano al tutto la giusta quota di simpatia. La fluidità generale è più che sufficiente e il sonoro, al pari della grafica, non sfigura nel confronto con la macchina da bar.

È una volta preso in mano il controller, comunque, che Dig Dug gioca le sue carte migliori. Innanzitutto perché il controller in questione non si rivela inadeguato all'azione, come invece accade con una certa frequenza sull'Intellivision, e poi perché tutto funziona a meraviglia. Taizo Hori (questo il nome del protagonista) risponde ai comandi impartiti con solerzia e precisione e ciò consente di scavare tunnel, preparare trappole con le rocce e gonfiare i nemici fino a farli esplodere con naturalezza e senza intoppi. Il ritmo è vicino a quello del coin-op ed è quindi impossibile non lasciarsi catturare dal frenetico svolgimento degli eventi, proprio come in sala giochi.

Il livello della sfida, del resto, è degno di nota: gli avversari sono determinati quando devono inseguire Taizo Hori, a volte assumendo una sorta di forma spettrale per attraversare il terriccio e passare più rapidamente da un tunnel all'altro, e scaltri quando si trovano a dover giudicare l'eventualità di cadere vittime di una trappola allestita dall'eroe con l'aiuto di un masso in equilibrio precario. Quest'ultima modalità di eliminazione degli ostili è quella prediletta dai virtuosi di Dig Dug perché conferisce maggiori ricompense in termini di punti, ma è anche estremamente pericolosa perché comporta la necessità di farsi inseguire con il rischio di cadere in rovinosi agguati. Ne deriva una struttura più articolata di quanto si potrebbe inizialmente pensare, che ha fatto la fortuna di Dig Dug in sala giochi e lo rende un titolo di prima fascia anche su Intellivision.

[SirGlaive]


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