
Appassionato di giochi per ZX Spectrum e di film
d'azione d'annata, SirGlaive vive in una capsula del
tempo che lo isola completamente dal mondo moderno.
Del quale, per inciso, non sente la mancanza: non ha
bisogno di nulla, se non di un televisore a tubo
catodico, di un videoregistratore e (ovviamente) di
uno Spectrum 128K...
Dragon Data Dragon 32
Draconian
Microdeal | Tom Mix Software | Mike Hughey
13 02 2025
Nonostante la sua importanza storica e l'indubbio impatto sul pubblico dei frequentatori delle sale giochi dell'epoca, Bosconian non è stato convertito ufficialmente su un gran numero di formati domestici. Il che equivaleva negli anni 80 a spalancare la porta ai cloni, in particolar modo sugli home computer più diffusi in Occidente. Inutile dire, a questo punto, che Draconian per Dragon 32 fa parte della schiera di tali cloni, tra i quali riesce comunque a spiccare per una discreta realizzazione complessiva.
Le basi nemiche di Bosconian sono sostituite in Draconian da strutture composte da generatori di campi di forza, abbattuti i quali è possibile liberare (e possibilmente portare in salvo) gli astronauti intrappolati al loro interno. La navetta del giocatore, da parte sua, è in grado di spostarsi nelle canoniche otto direzioni e di sparare con una certa rapidità: si tratta di capacità a dir poco essenziali per la sopravvivenza, dal momento che le aree da esplorare pullulano di draghi alieni, asteroidi e mine. Queste ultime rappresentano una minaccia anche dopo esser state colpite, tra l'altro, perché le esplosioni scatenate dalla loro eliminazione sono letali per il velivolo manovrato dal giocatore.
Il pericolo più grande in cui è possibile (e sconsigliato) imbattersi, però, è costituito dal Draconian che dà il nome al gioco, il cui ingresso in scena serve a punire il giocatore nel caso in cui questi impieghi troppo tempo per distruggere tutti i generatori dei campi di forza. Si tratta di un enorme drago che non può essere ucciso e il cui unico scopo consiste nel dare incessantemente la caccia alla navetta dell'utente. Questa non è comunque l'unica differenza tra Bosconian e Draconian, nel quale è necessario raggiungere un'uscita posta in cima alla mappa al termine di ogni livello per depositare gli astronauti recuperati in una zona sicura. I bordi dell'area di gioco sono inoltre 'solidi', contrariamente a quanto accade in Bosconian, e respingono il velivolo del giocatore inibendo contemporaneamente il sistema di controllo della navetta per qualche istante.
Draconian, per il resto, tenta di replicare i principali punti di forza di Bosconian e riesce tutto sommato nel suo non semplice intento. Lo scanner, ovvero uno degli elementi più utili e al tempo stesso più validi dal punto di vista tecnico nel coin-op prodotto da Namco, risponde all'appello anche in Draconian ed è indispensabile per individuare rapidamente i generatori da polverizzare. Il ritmo di gioco è elevato quanto basta e i comandi rispondono in modo adeguato, mentre il sonoro è purtroppo ridotto a qualcosa in meno del minimo sindacale se si esclude il brano riprodotto sulla schermata iniziale. I colori, infine, sono i soliti del Dragon 32 (con i classici tre schemi tra cui scegliere quello preferito): sono quindi piuttosto discutibili, ma non riescono in ogni caso a detrarre granché dal divertimento che Draconian è capace di garantire ai fan dell'azione pura.
[SirGlaive]